La terapia ormonale non offre alcuna protezione cardiovascolare nelle donne in postmenopausa, anzi può aumentare il rischio di ictus
Uno studio, pubblicato sulla Cochrane Library, ha mostrato che la terapia ormonale sostitutiva non-protegge le donne in postmenopausa contro le malattie cardiovascolari, anzi può aumentare il rischio di ictus e di eventi tromboembolici venosi.
I risultati di una revisione di studi randomizzati e controllati che hanno confrontato la terapia con estrogeni somministrati per via orale, con o senza progestinico, con placebo o nessun trattamento, per periodi che vanno da 7 mesi a più di 10 anni, in più di 40.410 donne, hanno mostrato che i rischi e i benefici variano in base, soprattutto, all’età in cui le donne iniziano ad assumere il trattamento ormonale.
I ricercatori hanno compiuto una recensione di 19 studi, tutti di alta qualità con basso rischio di bias.
Sono stati esaminati in primo luogo gli effetti della terapia ormonale sulla prevenzione delle malattie cardiovascolari, e in seguito i potenziali effetti differenziali riguardo alla prevenzione primaria e e alla prevenzione secondaria.
I ricercatori hanno effettuato analisi esplorative dei dati secondari per valutare l'impatto del tempo dall’inizio del trattamento ( superiore o uguale a 10 anni vs inferiore a 10 anni ) e l’età al momento del trattamento iniziale ( maggiore o uguale a 60 anni vs minore di 60 anni ), e anche gli effetti del tempo di trattamento.
I risultati sono stati combinati impiegando la meta-analisi a effetti casuali per valutare la prevenzione primaria o secondaria e l'inizio del trattamento.
Nella prevenzione primaria e secondaria, le evidenze di alta qualità hanno mostrato che la terapia ormonale non offriva effetti protettivi nei confronti della mortalità per tutte le cause, della mortalità cardiovascolare, dell’infarto miocardico non-fatale, dell’angina o della rivascolarizzazione.
Un aumentato rischio di ictus è stato osservato nelle donne in trattamento per la prevenzione primaria e secondaria combinata ( risk ratio, RR = 1.24; 95% CI, 1.10-1.41 ).
Un aumento del rischio è stato visto anche per gli eventi tromboembolici venosi ( RR = 1.92; 95% CI, 1.36-2.69 ) e per l’embolia polmonare ( RR = 1.81; 95% CI 1.32-2.48 ), rispetto al placebo.
Le donne che hanno iniziato la terapia ormonale entro 10 anni dalla menopausa avevano una minore mortalità ( RR = 0.70; 95% CI, 0.52-0.95 ) e una più bassa incidenza di malattia coronarica, sulla base del composito di morte per cause cardiovascolari e infarto miocardico non-fatale ( RR = 0.52; 95% CI, 0.29-0.96 ); tuttavia, questo gruppo era ancora ad aumentato rischio di tromboembolia venosa ( RR = 1.74; 95% CI 1,11-2,73 ), rispetto al placebo o a nessun trattamento.
I risultati di questa revisione Cochrane devono essere attentamente considerati.
Dalla analisi è emerso che lo stesso trattamento offre vantaggi in alcune donne, ma può danneggiarne altre. ( Xagena2015 )
Fonte: Cochrane Library, 2015
Gyne2015 Cardio2015 Neuro2015 Farma2015
Indietro
Altri articoli
I fibromi uterini aumentano il rischio di esiti avversi in gravidanza e in ostetricia
Secondo una meta-analisi, i fibromi uterini aumentano i rischi di esiti avversi in gravidanza ed ostetricia in termini di dimensioni,...
L'esposizione prenatale al Fluoro è collegata a problemi neurocomportamentali
Uno studio prospettico di coorte su 229 coppie madre-bambino a Los Angeles ( Stati Uniti ) ha mostrato che...
I fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza e di esiti ostetrici avversi
Una meta-analisi ha evidenziato che i fibromi uterini aumentano i rischi di gravidanza avversa e gli esiti ostetrici; le dimensioni...
L'endometriosi aumenta il rischio di tumori ovarici ed endometriali
L'endometriosi è risultata significativamente associata a rischi più elevati sia per i tumori ovarici che endometriali, ma non è significativamente...
Dispositivo contraccettivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel può aumentare il rischio di cancro al seno
L'utilizzo di un dispositivo intrauterino a rilascio di Levonorgestrel per prevenire la gravidanza ha aumentato il rischio di cancro alla...
La terapia ormonale può aumentare la perdita di peso nelle donne in postmenopausa che assumono Semaglutide
Le donne in postmenopausa in terapia ormonale hanno presentato una maggiore perdita di peso corporeo totale con Semaglutide fino a...
Contraccettivi ormonali combinati: rischio leggermente aumentato di tromboembolia venosa nelle donne che usano contraccettivi ormonali combinati a base di Clormadinone acetato ed Etinilestradiolo
I titolari dell’autorizzazione all’immissione in commercio dei medicinali contenenti Clomardinone acetato / Etinilestradiolo, in accordo con l’Agenzia Europea per i...
Molnupiravir più cure abituali versus cure abituali da sole come trattamento precoce per adulti con COVID-19 ad aumentato rischio di esiti avversi: studio PANORAMIC
La sicurezza, l'efficacia e il rapporto costo-efficacia di Molnupiravir ( Lagevrio ), un farmaco antivirale orale per SARS-CoV-2, non sono...
Opzelura crema a base di Ruxolitinib, un inibitore JAK1/2, per il trattamento della vitiligine non-segmentale
Opzelura, che contiene il principio attivo Ruxolitinib, è un medicinale usato per il trattamento della vitiligine non-segmentale, una malattia che...
Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento della vitiligine non-segmentale con coinvolgimento del viso in adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età. Approvazione nell'Unione Europea
La Commissione Europea ha concesso l’autorizzazione all’immissione in commercio per Opzelura a base di Ruxolitinib crema 15 mg/g nel trattamento...