Le comorbilità aumentano il rischio di mortalità per cancro al polmone
Uno studio retrospettivo ha mostrato che la presenza di comorbidità aumenta il rischio di mortalità tra i pazienti con tumore del polmone, in particolare tra quelli con malattia localizzata.
Le condizioni di comorbidità possono peggiorare la sopravvivenza del tumore ai polmoni, il cui tasso a 5 anni è del 17%, complicando la valutazione diagnostica e portando a una meno accurata stadiazione della malattia.
Ricercatori dell’University of Nebraska Medical Center a Lincoln ( Stati Uniti ) hanno condotto uno studio per valutare l'impatto di ogni singola comorbilità sulla sopravvivenza per i pazienti con tumore del polmone.
Le comorbidità analizzate hanno incluso infarto del miocardio, insufficienza cardiaca congestizia, malattia vascolare periferica, malattia cerebrovascolare, demenza, malattia polmonare cronica, malattia del tessuto connettivo, ulcera peptica, malattia epatica lieve, diabete mellito ( con e senza complicazioni ), paraplegia / emiplegia, malattia renale, e malattia epatica moderata o grave.
I ricercatori hanno identificato 5.683 pazienti con cancro del polmone nel Registro dei tumori del Nebraska tra il 2005 e il 2009.
La maggior parte ( 53.4% ) dei pazienti aveva un tumore polmonare metastatico.
Le condizioni di comorbidità più comuni nella coorte erano malattie polmonari croniche ( 52.5% ), diabete mellito ( 15.7% ) e insufficienza cardiaca congestizia ( 12.9% ); il 26.7% dei pazienti non presentava comorbilità di interesse al momento della diagnosi.
Complessivamente, il 65.8% dei pazienti è morto prima della fine del periodo di raccolta dei dati.
Il 36.8% dei pazienti è sopravvissuto al primo anno dopo la diagnosi di cancro al polmone e la sopravvivenza mediana è stata di 9.3 mesi per tutte le fasi combinate.
Il sesso maschile, così come i tumori a piccole cellule, a grandi cellule versus l’adenocarcinoma, era associato a una diagnosi a stadio più avanzato di cancro al polmone, mentre il carcinoma a cellule squamose era associato a stadi più precoci di malattia rispetto agli adenocarcinomi ( P inferiore a 0.0001 ).
Nelle analisi aggiustate per razza, età, istologia e sesso, i pazienti con comorbidità avevano più probabilità di essere diagnosticati in una fase più precoce ( P inferiore a 0.0001 ).
Le curve di sopravvivenza di Kaplan-Meier hanno mostrato che le comorbidità peggioravano la sopravvivenza globale per ogni fase, in particolare tra i pazienti con stadi meno avanzati di cancro ai polmoni.
Nelle analisi aggiustate per età, razza, sesso e tipo istologico, la presenza di una comorbilità ha aumentato il rischio di mortalità tra i pazienti con malattia localizzata ( hazard ratio, HR=1.31 ), malattia regionale ( HR=1.22 ) e malattia a distanza ( HR=1.07 ).
La sopravvivenza globale era anche associata in modo negativo alle comorbidità nelle analisi aggiustate per lo stadio della malattia.
E’stata riscontrata una correlazione negativa tra il cancro del polmone localizzato e l’insufficienza cardiaca congestizia ( HR=1.73 ), il diabete mellito con complicanze ( HR=2.16 ) e la malattia epatica moderata-grave ( HR=3.74 ).
I pazienti con malattia regionale hanno sperimentato una peggiore sopravvivenza globale quando avevano anche insufficienza cardiaca congestizia ( HR=1.26 ), demenza ( HR=2.33 ) e malattia renale ( HR=1.44 ).
L’insufficienza cardiaca congestizia ( HR=1.19 ) e la malattia cerebrovascolare ( HR=1.27 ) hanno peggiorato la sopravvivenza globale tra i pazienti con metastasi a distanza.
Dallo studio è emerso che i pazienti affetti da cancro del polmone con comorbidità avevano una sopravvivenza media di 9 mesi, che è inferiore alla media nazionale.
E’ stato anche trovato che il 74% dei pazienti aveva una o più comorbidità. ( Xagena2015 )
Fonte: Annals of Internal Medicine, 2015
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