Predittori di sindrome mano-piede e Piridossina per la prevenzione della sindrome mano-piede indotta da Capecitabina


La sindrome mano-piede ( HFS ) è un effetto avverso comune del trattamento con Capecitabina ( Xeloda ).
E' stato confrontato l'incidenza e il tempo all’insorgenza della sindrome mano-piede di grado 2 o superiore in pazienti trattati con Piridossina versus placebo e sono stati identificati i biomarcatori predittivi di sindrome mano-piede.

È stato effettuato uno studio monocentrico randomizzato in doppio cieco, controllato con placebo di fase 3, condotto presso il National Cancer Center di Singapore, che ha valutato se la Piridossina orale potesse prevenire l'insorgenza di sindrome mano-piede di grado 2 o superiore in 210 pazienti destinati a ricevere chemioterapia con Capecitabina come singolo agente per il tumore della mammella, del colon-retto e per altri tipi di cancro.

I pazienti sono stati randomizzati a ricevere in modo concomitante Piridossina ( 200 mg ) o placebo ogni giorno per un massimo di 8 cicli di Capecitabina, con stratificazione per sesso e utilizzo in ambito adiuvante o neoadiuvante rispetto a quello palliativo.
Lo studio veniva interrotto per i pazienti con sviluppo di sindrome mano-piede di grado 2 o superiore o cessazione della Capecitabina.

L'endpoint primario era l'incidenza di sindrome mano-piede di grado 2 o superiore in pazienti trattati con Piridossina.
Gli endpoint secondari includevano il tempo di insorgenza in giorni di sindrome mano-piede di grado 2 o superiore e l'identificazione di biomarcatori predittivi di sindrome mano-piede, compresi i livelli basali di folato e vitamina B12, nonché i polimorfismi genetici con piattaforma array genome-wide.

In questa coorte di 210 pazienti ( età mediana, 58 anni, 162 donne ) la sindrome mano-piede di grado 2 o superiore si è verificata in 33 pazienti ( 31.4% ) nel braccio Piridossina versus 39 pazienti ( 37.1% ) nel braccio placebo ( P=0.38 ).
Il tempo mediano di insorgenza di sindrome mano-piede di grado 2 o superiore non è stato raggiunto in entrambi i bracci.

Nell'analisi univariata, la dose iniziale di Capecitabina ( odds ratio, OR=1.99; P=0.001 ), livelli di folato nel siero ( OR=1.27; P=0.001 ) e livelli di folato dei globuli rossi ( OR=1.25; P=0.003 ) sono stati associati a un aumentato rischio di sindrome mano-piede di grado 2 o superiore.

Nell'analisi multivariata, il folato nel siero ( OR=1.30; P minore di 0.001 ) e il folato dei globuli rossi ( OR=1.28; P=0.001 ) sono stati gli unici predittori significativi di sindrome mano-piede di grado 2 o superiore.

La sindrome mano-piede di grado 2 o superiore è stata associata con 300 varianti di DNA a significatività genome-wide ( P minore di 5 x 10-8 ), comprendenti una nuova variante DPYD ( rs75267292; P=1.57 x 10-10 ) e varianti nei geni MACF1 ( rs183324967, P=4.80 x 10-11 ; rs148221738, P=5.73 x 10-10 ) e SPRY2 ( rs117876855, P minore di 1.01 x 10-8 ; rs139544515, P=1.30 x 10-8 ) coinvolti nella guarigione delle ferite.

In conclusione, la Piridossina non ha impedito o ritardato significativamente l'insorgenza di sindrome mano-piede di grado 2 o superiore.
I livelli di folato nel siero e dei globuli rossi sono risultati predittori indipendenti di sindrome mano-piede. ( Xagena2017 )

Yap YS et al, JAMA Oncol 2017; 3: 1538-1545

Onco2017 Farma2017


Indietro

Altri articoli

È stato condotto uno studio per determinare se la terapia con Piridossina ( Vitamina B6 ) possa prevenire lo sviluppo...


Studi osservazionali epidemiologici hanno indicato un’associazione diretta tra la concentrazione di omocisteina nel sangue e rischio di degenerazione maculare legata...