Rapporto sulla sorveglianza dei vaccini COVID-19 - I Trimestre 2021: anafilassi
L’anafilassi da vaccino è un evento avverso grave, potenzialmente pericoloso per la vita e raro, che si presenta in media con la frequenza di circa 1 caso per milione, con sintomi che compaiono rapidamente a carico delle vie respiratorie o dell’apparato cardio-circolatorio, molto spesso associate a sintomi a carico della cute e delle mucose.
Per una corretta valutazione di questi casi segnalati ai sistemi di farmacovigilanza, si utilizza una precisa definizione formulata dal Brighton Collaboration Group che combina fra loro criteri clinici maggiori e minori riferiti agli organi coinvolti e, se disponibili, ai valori di un enzima noto come triptasi nel sangue durante la fase più acuta della reazione.
L’intervallo temporale più adeguato a correlare l’anafilassi ad uno specifico fattore scatenante è di solito di 1 ora, mentre per i vaccini la finestra temporale è di circa 4 ore, secondo le linee guida e raccomandazioni internazionali.
Con l’introduzione dei nuovi vaccini contro il COVID-19, come atteso, sono emersi alcuni casi di
anafilassi post-vaccini, rapidamente valutati allo scopo di verificare la reale frequenza con cui si
presentano, comprenderne i meccanismi e di identificare possibili cause e fattori di rischio.
I dati statunitensi sui vaccini a mRNA ( RNA messaggero ) riportano un tasso di segnalazione di 4.7 casi di anafilassi ogni milione di dosi somministrate per il vaccino Pfizer e 2.5 casi ogni milione di dosi somministrate per il vaccino Moderna.
La maggior parte dei casi si sono verificati dopo la 1a dose, entro 30 minuti dalla somministrazione, quasi totalmente nel sesso femminile e, per la maggior parte, in persone con storia di allergie o reazioni allergiche ad altre sostanze o precedenti di anafilassi.
Il principale imputato è stato il polietilenglicole ( PEG ), denominato anche Macrogol, una delle componenti presenti nei lipidi che avvolgono l’mRNA e che è presente anche in altri farmaci e prodotti non-farmaceutici di comune utilizzo quotidiano.
In base ai dati disponibili, le reazioni di ipersensibilità al PEG sono rare e di difficile approfondimento perché non sono disponibili test standardizzati per la diagnosi.
Per il momento, quindi, la valutazione del rischio vaccinale nelle persone con sospetta allergia al PEG si deve basare essenzialmente sulla storia clinica, riferita nell’anamnesi pre-vaccinale.
I vaccini a vettore virale ( adenovirus ) sono stati introdotti più recentemente e, al momento, è
disponibile in Italia il solo vaccino Vaxzevria, che non contiene PEG.
Tra gli eccipienti di questo vaccino è presente il Polisorbato 80, presente anche in altri vaccini in uso da molti anni, per il quale l’anafilassi è un evento molto raro.
Analisi dei dati
Sono stati estratti dalla Rete Nazionale di Farmacovigilanza tutte le segnalazioni inserite dall’inizio
della campagna vaccinale al 26/03/2021 che contenevano almeno un termine della Standardized
MedDRA Query ( SMQ ) Reazioni anafilattiche, del dizionario MedDRA.
Le segnalazioni sono state, quindi, sottoposte alla valutazione indipendente di due medici esperti in
vaccinovigilanza e classificate secondo la definizione della Brighton Collaboration,
che identifica 3 livelli di certezza diagnostica decrescente.
Su un totale di 410 casi estratti con questa metodologia, 80 segnalazioni erano chiaramente riferite
a casi di anafilassi a tutti i vaccini COVID-19.
In tutti i casi, l’evento è insorto il giorno della vaccinazione, in particolare entro 1 ora dalla somministrazione in circa la metà dei casi ( l’intervallo di insorgenza in ore era presente nel 66% delle segnalazioni e non-riportato nel 44% ).
Il tasso di segnalazione complessivo, indipendentemente dal tipo di vaccino, è di 8.8 casi ogni milione di dosi, con una maggiore frequenza nel sesso femminile ( 13.2 ).
Nel dettaglio, l’85% dei casi ( n=68 ) si sono verificati dopo vaccinazione con Comirnaty [ Pfizer ] ( età mediana: 46 anni ), prevalentemente in donne ed in relazione alla prima dose.
Il 2.5% ( n=2 ) dei casi si sono verificati dopo vaccinazione con il vaccino Moderna ( età mediana: 62 anni ) e il 12.5% ( n=10 ) dopo vaccinazione con Vaxzevria [ AstraZeneca ] ( età mediana: 48 anni ) con una distribuzione per sesso e numero di dose sovrapponibili.
Questa distribuzione dipende in larga parte dalla diversa esposizione ai 3 diversi vaccini, ovvero dal
fatto che il numero di donne vaccinate è più alto nel numero di uomini e che è stato utilizzato
prevalentemente Comirnaty, seguito da Vaxzevria.
Dati più recenti di letteratura, hanno evidenziato un tasso molto più elevato di reazioni anafilattiche per i vaccini a mRNA.
Questo evento avverso rimane comunque sotto osservazione, per verificarne l’andamento nel
tempo e l’incidenza in rapporto ai vaccini di recente e di futura introduzione. ( Xagena2021 )
Fonte: Rapporto sulla Sorveglianza dei vaccini COVID-19: Numero 3 - Periodo dal 27/12/2020 al 26/03/2021 - AIFA, 2021
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