Monoterapia con Ramucirumab per adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastro-esofagea in stadio avanzato già trattati in precedenza
La via di segnalazione e l’angiogenesi mediate dal fattore di crescita dell’endotelio vascolare ( VEGF ) e dal suo recettore 2 ( VEGFR-2 ) possono contribuire alla patogenesi e alla progressione del cancro gastrico.
È stato condotto uno studio per valutare se Ramucirumab, un anticorpo monoclonale antagonista di VEGFR-2, possa prolungare la sopravvivenza in pazienti con cancro gastrico in fase avanzata.
Lo studio internazionale, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo e di fase 3 è stato condotto nel periodo 2009-2012 in 119 Centri in 29 Paesi in America del Nord, del Centro e del Sud, Europa, Asia, Australia e Africa.
Pazienti di età compresa tra 24 e 87 anni con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastro-esofagea avanzato e progressione della malattia dopo una prima linea di chemioterapia contenente Platino o fluoropirimidina sono stati assegnati in maniera casuale e in un rapporto 2:1 a ricevere le migliori cure disponibili più Ramucirumab 8 mg/kg oppure placebo, per via intravenosa una volta ogni 2 settimane.
L’endpoint primario era la sopravvivenza generale e le analisi sono state condotte per intention-to-treat.
Nello studio, 355 pazienti sono stati assegnati a ricevere Ramucirumab ( n=238 ) oppure placebo ( n=117 ).
La sopravvivenza generale mediana è stata pari a 5.2 mesi nei pazienti del gruppo Ramucirumab e a 3.8 mesi in quelli del gruppo placebo ( hazard ratio, HR=0.776; p=0.047 ).
Il beneficio di sopravvivenza con Ramucirumab è rimasto invariato dopo aggiustamento a variabili multiple per altri fattori prognostici ( HR a variabili multiple 0.774; p=0.042 ).
I tassi di ipertensione sono risultati più alti nel gruppo Ramucirumab che nel gruppo placebo ( 38 [ 16% ] vs 9 [ 8% ] ), mentre i tassi di altri eventi avversi sono risultati nella maggior parte dei casi simili tra i gruppi ( 223 [ 94% ] vs 101 [ 88% ] ).
Cinque ( 2% ) decessi nel gruppo Ramucirumab e 2 ( 2% ) nel gruppo placebo sono stati considerati correlati al farmaco di studio.
In conclusione, Ramucirumab è il primo trattamento biologico somministrato in monoterapia che abbia mostrato benefici in termini di sopravvivenza in pazienti con adenocarcinoma gastrico o della giunzione gastro-esofagea in stadio avanzato e in progressione dopo chemioterapia di prima linea.
Questi risultati confermano il ruolo della via di segnalazione di VEGFR-2 come importante bersaglio terapeutico nel carcinoma gastrico avanzato. ( Xagena20014 )
Fuchs CS et al, Lancet 2014; 383: 31-39
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