Sanguinamento nei pazienti con sindrome di Budd-Chiari
La terapia anticoagulante è raccomandata per i pazienti con sindrome di Budd-Chiari.
Uno studio ha valutato l'incidenza, la gravità e i fattori di rischio di sanguinamento maggiore nei pazienti con sindrome di Budd-Chiari sottoposti a terapia anticoagulante.
Hanno preso parte allo studio 94 pazienti consecutivi affetti dalla sindrome.
Il sanguinamento maggiore ha richiesto ospedalizzazione e/o trasfusione di 2 o più unità di globuli rossi; era localizzato in sede intracraniale e/o retroperitoneale e/o ha avuto esito fatale.
Dopo un follow-up medio di 43 mesi, 47 pazienti avevano mostrato 92 episodi di sanguinamento maggiore ( 22.8 per 100 anni-paziente ); 40 episodi sono stati correlati alla terapia invasiva per sindrome di Budd-Chiari.
L'origine degli altri 52 episodi era gastrointestinale in 26 soggetti ( di cui 15 relativi all’ipertensione portale ) e genitale in 10; 26 casi erano spontanei e 26 provocati.
Anticoagulazione in eccesso è stata identificata in 13 episodi su 49 documentati ( 27% ). Il sanguinamento è stato gestito interrompendo o riducendo l’anticoagulante in 34 episodi, la chirurgia in 18, l'endoscopia in 12 e l'intervento radiologico in 8.
La presenza di varici esofagee era un predittore indipendente di sanguinamento non-correlato alla terapia invasiva per sindrome di Budd-Chiari.
Il sanguinamento ha contribuito alla morte di 5 pazienti ed ha causato complicanze neurologiche in 2.
Questi esiti non-favorevoli sono stati associati ad una patologia epatica grave in fase iniziale.
In conclusione, il sanguinamento maggiore è comune nei pazienti sottoposti a terapia anticoagulante per la sindrome di Budd-Chiari.
Le procedure invasive e l'ipertensione portale sono fattori importanti, mentre la terapia anticoagulante in eccesso gioca un ruolo secondario.
La gravità al basale della sindrome di Budd-Chiari è la principale determinante della prognosi al sanguinamento.
Ridurre l'intensità dell’anticoagulazione durante la terapia invasiva e rinforzare la profilassi per l'ipertensione portale potrebbe migliorare il rapporto rischio-beneficio della terapia anticoagulante. ( Xagena2010 )
Ratou PE et al, J Hepatol 2010; 54; 56-63
Gastro2010 MalRar2010
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