Prolungamento dell'intervallo QT da emorragia gastrointestinale acuta nei pazienti con cirrosi
Il prolungamento dell'intervallo QT è frequente nella cirrosi, e condizioni stressanti potrebbero ulteriormente prolungare il QT.
L’obiettivo dei Ricercatori dell’Università di Bologna è stato quello di verificare questa ipotesi, e se corretta, di valutare il suo significato prognostico.
Sono state riviste le cartelle cliniche di 70 cirrotici consecutivi e di 40 pazienti non-cirrotici con emorragia gastrointestinale acuta.
Tutti i pazienti sono stati valutati prima del sanguinamento ( T0 ) e nuovamente valutati al momento del sanguinamento ( T1 ) e dopo 6 settimane ( T2 ).
Il QT corretto per la frequenza cardiaca ( QTc ) allungato al momento T1, è tornato verso i valori basali dopo 6 settimane ( media, da 415.9 a 453.4 a 422.2 ms, p inferiore a 0.001 ).
Al contrario, il QTc non si è modificato nei pazienti non-cirrotici.
La mortalità a 6 settimane è stata pari al 29.6% tra i pazienti cirrotici, mentre nessun paziente è morto nel gruppo controllo.
Al tempo T1, i pazienti deceduti avevano un maggiore QTc ( P=0.001 ) e un più alto punteggio MELD ( model of end-stage liver disease ) ( P inferiore a 0.001 ), rispetto a coloro che sono sopravvissuti.
Il punteggio MELD e l’intervallo QT corretto erano in grado, in modo indipendente, di predire la sopravvivenza.
Le aree sotto la curva ROC erano, rispettivamente, 0.88 e 0.75.
I migliori valori di cut-off erano rappresentati dai punteggi MELD maggiori o uguali a 20 e valori dell’intervallo QTc maggiori o uguali a 460 ms.
Sulla base di questi fattori, la mortalità a 6 settimane è stata: 0% per i pazienti senza fattori di rischio, 32.1% per quelli con un fattore di rischio e 70.6% per quelli con entrambi i fattori di rischio ( P inferiori a 0.001 ).
In conclusione, l’emorragia gastrointestinale acuta prolunga ulteriormente l’intervallo QTc nei pazienti con cirrosi. Questa anormalità predice in modo indipendente la mortalità indotta dal sanguinamento.
La misura combinata dell’intervallo QTc e del punteggio MELD può chiaramente identificare tre strati di pazienti ad aumentato rischio di mortalità correlata al sanguinamento, migliorando in tal modo il processo decisionale per questi pazienti. ( Xagena2012 )
Trevisani F et al, Liver Int 2012; Epub ahead of print
Link: Epatologia.net
Link: MedicinaNews.it
Gastro2012 Cardio2012
Indietro
Altri articoli
Idarucizumab per la reversione degli effetti di Dabigatran nella gestione dei pazienti con emorragia gastrointestinale
Sebbene Dabigatran ( Pradaxa ) abbia un profilo rischio-beneficio favorevole rispetto alla terapia con antagonisti della vitamina K per tromboembolia...
Pantoprazolo nei pazienti a rischio di emorragia gastrointestinale in terapia intensiva
La profilassi per l'ulcera da stress gastrointestinale viene spesso somministrata ai pazienti nell'Unità di terapia intensiva ( ICU ), ma...
Esito a lungo termine dell’emboloterapia transcatetere per emorragia gastrointestinale acuta del tratto inferiore
I Ricercatori degli Ospedali Universitari di Lovanio, in Belgio, hanno condotto uno studio per valutare la sicurezza, l'efficacia a breve...
Insufficienza epatica, emorragia e ulcera gastrointestinale, tubulopatia renale con Exjade
Novartis, in accordo con l’European Medicines Agency ( EMEA ) ha fornito i seguenti aggiornamenti delle informazioni sul profilo di...
Aumentato impiego dei farmaci SSRI nei pazienti ricoverati con emorragia gastrointestinale acuta
Gli inibitori selettivi del riassorbimento della serotonina ( SSRI ) possono influenzare negativamente la funzione piastrinica e causare un’anomala emostasi...
Aumentato rischio di emorragia gastrointestinale del tratto superiore associando al Warfarin i farmaci antinfiammatori selettivi e non-selettivi
Il Warfarin ( Coumadin ) è un anticoagulante comunemente impiegato nella prevenzione degli eventi tromboembolici.Il Warfarin è spesso associato ad...