Sieromarcatori del virus dell’epatite C e successivo rischio di carcinoma epatocellulare


Il virus dell’epatite C ( HCV ) contribuisce a un terzo dei casi di carcinoma epatocellulare nel mondo.
Per un intervento precoce sono essenziali predittori a lungo termine del carcinoma epatocellulare correlato al virus HCV.

In uno studio di coorte prospettico su 925 persone positive per anticorpi contro HCV ed età compresa tra 30 e 65, che sono state seguite dal 1991 al 2006, i livelli sierici dell’RNA di HCV, i livelli di ALT ( alanino-amino-transferasi ) e il genotipo HCV sono stati analizzati all’arruolamento e nel corso del periodo di follow-up per valutarne il ruolo predittivo del rischio di epatocarcinoma.

I tumori epatocellulari di nuova insorgenza sono stati identificati con esame dello stato di salute e utilizzo dei registri oncologici nazionali e dei certificati di morte.

In totale, 55 partecipanti hanno sviluppato carcinoma epatocellulare in un periodo di follow-up di 8.476 persone-anno, portando a un tasso di incidenza di 648.9 per 100.000 persone-anno.

Il rischio cumulativo di carcinoma epatocellulare è aumentato da 1.1% per uno status negativo di HCV-RNA a 6.4% per bassi livelli di RNA di HCV, a 14.7% per alti livelli di HCV-RNA ( P minore di 0.001 ).

Il rischio cumulativo è aumentato anche con elevati livelli sierici di ALT da 1.7% per valori costantemente inferiori o uguali a 15 U/L a 4.2% per valori sempre superiori a 15 U/L ma mai superiori a 45 U/L, e a 13.8% per ALT sempre maggiore o uguale a 45 U/L ( P minore di 0.001 ).

Il virus HCV di genotipo 1 è risultato associato a un rischio cumulativo di carcinoma epatocellulare più elevato ( 12.6% ), rispetto a quello stimato con altri genotipi virali ( 4.5%; P minore di 0.001 ).

In conclusione, livelli sierici elevati di RNA di HCV e ALT, e infezione da HCV di genotipo 1 sono predittori di rischio indipendente di carcinoma epatocellulare. ( Xagena2010 )

Lee MH et al, J Clin Oncol 2010; 28: 4587-93


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