Trattamento dell'epatite B cronica nei pazienti HIV positivi e negativi
È stata confrontata l'efficacia virologica e sierologica dei trattamenti per l'epatite B cronica nei pazienti con positività e negatività all’infezione da virus HIV.
In uno studio multicentrico, sono stati inclusi 246 pazienti HIV+ e 205 pazienti HIV- con epatite B cronica passata o presente.
I dati sono stati raccolti in modo retrospettivo.
Rispetto ai pazienti HIV negativi, i pazienti HIV positivi sono risultati più spesso positivi a HBeAg ( antigene e del virus epatico B ) ( 46.4% versus 32.8%, p=0.01 ), virus dell’epatite B ( HBV ) genotipo A ( 54.8% versus 17.1%, p minore di 0.0001 ), co-infezione da virus dell’epatite C ( HCV ) ( 12.4% versus 59%, p=0.0002 ) o virus dell’epatite D ( HDV ) ( 12.6% versus 2.9%, p=0.04 ).
I pazienti HIV positivi erano più spesso in terapia per HBV ( 92.7% versus 57.1%, p minore di 0.0001 ), con conseguente livello sierico non-rilevabile di HBV-DNA ( 71.0% versus 44.1%, p minore di 0.0001 ).
Nei pazienti HIV positivi, l'analisi multivariata ha mostrato che l’età avanzata, i bassi livelli iniziali di HBV-DNA e i lunghi periodi di terapia per HBV erano correlati in modo significativo a HBV-DNA non-rilevabile.
Nessuna differenza di efficacia è stata osservata tra Tenofovir disoproxil fumarato ( Viread ) utilizzato da solo o in combinazione.
La riduzione di HBsAg ( antigene di superficie dell'epatite B ) ma non HBe è stata più spesso osservata nei pazienti HIV positivi, talvolta seguita dalla ricomparsa di HBsAg dopo la sospensione del trattamento per HBV.
Escludendo i 37 pazienti con co-infezione HBV-HCV, l'ultima presentazione clinica e la valutazione della fibrosi epatica sono state simili nei pazienti HIV positivi e negativi.
La valutazione dell'epatite B cronica e l'efficacia della terapia per HBV sono migliorate in pazienti HIV positivi.
L'infezione da HIV non ha avuto un impatto negativo sulla probabilità di successo terapeutico per HBV. ( Xagena2010 )
Piroth L et al, J Hepatol 2010; 53: 1006-1012
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