Mutazioni nel genotipo 1b del virus dell'epatite C e sensibilità della terapia con Interferone e Ribavirina dopo trapianto di fegato


I risultati della terapia antivirale post-trapianto per l’infezione recidivante da virus dell'epatite C ( HCV ) sono deludenti, e non sono ancora stati identificati significativi predittori pre-trapianto di risposta virale sostenuta.

È stata effettuata una sperimentazione con Interferone pegilato e Ribavirina per più di 48 settimane in 50 pazienti sottoposti a trapianto di fegato per la malattia epatica correlata a virus dell'epatite C genotipo 1. Tra questi, 22 pazienti hanno raggiunto una risposta virale sostenuta.

È stato valutato il potenziale predittivo delle mutazioni virali, incluse le sostituzioni di aminoacidi ( aa ) in posizione 70 e 91 nella regione del core del virus dell'epatite C, nella regione determinante sensibilità all'Interferone ( ISDR, aa 2209-2248 ) e nella regione determinante resistenza a Interferone e Ribavirina ( IRRDR, aa 2334-2379 ) in NS5A.

In 16 pazienti, le sequenze nei campioni pre- e post-trapianto erano le stesse, tranne che per gli amminoacidi in posizione 70 nel core del virus di 1 paziente.

La percentuale di risposta virale sostenuta è stata significativamente inferiore nei gruppi non-double wild ( DW ) per gli amminoacidi in posizione 70 e 91, ISDR inferiore a 2 e IRRDR superiore a 6, che nei gruppi DW ( 30% versus 65%, p=0.015 ), ISDR maggiore o uguale a 2 ( 35% versus 69%, p=0.035 ) e IRRDR maggiore o uguale a 6 ( 25% versus 78%, p minore di 0.001 ), rispettivamente.

Un punteggio predittivo con questi tre elementi può rappresentare un nuovo predittore significativo di risposta virologica sostenuta dopo trapianto di fegato ( p=0.015 ).

In conclusione, DW, ISDR maggiore o uguale a 2 e IRRDR maggiore o uguale a 6 sono risultati essere fattori predittivi di risposta virologica sostenuta dopo trapianto di fegato. Inoltre, è possibile che la creazione di un nuovo sistema di punteggio composto da questi tre fattori possa essere un marker utile per prevedere la sensibilità dell’Interferone per l’infezione ricorrente da virus dell'epatite C dopo trapianto di fegato. ( Xagena2010 )

Fukuhara T et al, J Hepatol 2010; 52: 672-680


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