Terapia della epatite B cronica: trend e sviluppo


Attualmente esistono 5 analoghi nucleosidici / nucleotidici approvati per il trattamento dell’epatite B cronica, tra cui tre farmaci approvati negli Stati Uniti e nell’Unione Europea negli ultimi 3 anni. Ciascuno di questi farmaci ha dimostrato benefici a breve termine, tra i quali miglioramento istologico, la sieroconversione HBeAg, la soppressione del DNA del virus dell’epatite B ( HBV ), e la normalizzazione dei valori di ALT ( alanina-aminotransferasi ).

Tuttavia, la maggior parte dei pazienti richiede una terapia di lungo termine, e i 5 farmaci approvati differiscono tra loro per quanto riguarda il profilo di resistenza e la capacità di realizzare completa soppressione antivirale.

La Lamivudina ( Epivir ) è stato il primo farmaco approvato, ma il suo utilizzo ha portato frequentemente a resistenza antivirale.

Adefovir dipivoxil ( Hepsera ) ha un profilo di resistenza di prima linea superiore, ed è attivo contro i virus HVB resistenti alla Lamivudina.

I farmaci più recenti includono Tenofovir disoproxil ( Viread ), Entecavir ( Baraclude ) e Telbivudina ( Sebivo ) presentano una potenza maggiore della Lamivudina e dell’Adefovir dipivoxil.
Tuttavia i tassi di resistenza alla Telbivudina sono comparativamnete elevati e sia la Telbivudina che l’Entecavir hanno una diminuita efficacia contro i virus HBV resistenti alla Lamivudina.
Il Tenofovir disoproxil fumarato, il nucleotide approvato più recentemente ( nel 2008 in Unione Europea e negli Stati Uniti ), è altamente efficace sia nei pazienti naive ai trattamenti che nei pazienti con esperienza di trattamento.

Nel complesso, questa classe di farmaci è in grado di realizzare una completa soppressione antivirale nella maggior parte dei pazienti almeno nel breve periodo. L’obiettivo futuro è utilizzare al meglio questi farmaci nel lungo periodo in modo da minimizzare la resistenza antivirale e mantenere la soppressione antivirale massima. ( Xagena2008 )

Delaney WE 4th et al, Curr Opin Pharmacol 2008; Epub ahead of print


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