Il sequenziamento di prossima generazione chiarisce la storia naturale della infezione da virus della epatite C nei pazienti in cui il trattamento fallisce
Alti tassi di infezione a trasmissione sessuale e reinfezione da virus dell'epatite C ( HCV ) sono stati recentemente segnalati in uomini infettati da virus della immunodeficienza umana ( HIV ) che hanno rapporti sessuali con uomini e la reinfezione è stata anche descritta in consumatori monoinfetti di sostanze stupefacenti iniettabili.
La diagnosi di reinfezione si è tradizionalmente basata sul sequenziamento diretto di Sanger dei campioni pre-trattamento e post-trattamento, ma non su tecniche di sequenziamento profonde più sensibili.
Sono state studiate le dinamiche di quasispecie virali in pazienti in cui è fallita la terapia standard in una coorte di pazienti ad alto rischio con infezione da virus HIV e da virus HCV, in fase precoce, per determinare se il fallimento del trattamento sia risultato associato a reinfezione o recrudescenza di infezione preesistente.
Sono state analizzate le sequenze appaiate ( pre- e post-trattamento ).
La regione ipervariabile-1 della proteina E2 di HCV è stata amplificata mediante PCR a trascrittasi inversa nidificata ( RT-PCR ) con specifici primer, e gli stessi prodotti sono stati sequenziati usando approcci Sanger e pirosequenziamento 454.
Dei 99 pazienti con infezione da HIV e con infezione acuta da HCV trattati con 24-48 settimane di Interferone alfa pegilato e Ribavirina, 15 non sono riusciti a raggiungere una risposta virologica sostenuta ( 6 hanno recidivato, 6 hanno avuto una risposta nulla e 3 una risposta parziale ).
Utilizzando il sequenziamento diretto, 10 pazienti su 15 ( 66% ) hanno mostrato un ceppo precedentemente non-rilevato post-trattamento; in molti studi, questo viene interpretato come reinfezione.
Tuttavia, il pirosequenziamento ha rivelato che 15 pazienti su 15 ( 100% ) avevano evidenza di infezione persistente; 6 su 15 ( 40% ) avevano evidenza di una variante precedentemente non-rilevata presente nel campione dopo il trattamento, oltre a una variante che è stata rilevata al basale.
Questo potrebbe rappresentare una superinfezione o una limitazione della sensibilità del pirosequenziamento.
In conclusione, in questo gruppo ad alto rischio, l'emergere di nuovi ceppi virali dopo il fallimento del trattamento è più comunemente associato a un emergente predominio di varianti di minoranza preesistenti piuttosto che a reinfezione.
La superinfezione può verificarsi in questa coorte, ma la reinfezione è sovrastimata dal sequenziamento di Sanger. ( Xagena2015 )
Abdelrahman T et al, Hepatology 2015; 61: 88-97
Gastro2015 Inf2015
Indietro
Altri articoli
Efficacia e sicurezza di JNJ-73763989, un siRNA, e del modulatore dell'assemblaggio del capside Bersacapavir con analoghi nucleosidici o nucleotidici per il trattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite B: studio REEF-1
JNJ-73763989 ( JNJ-3989 ), un piccolo RNA interferente, è mirato a tutti gli RNA del virus dell'epatite B ( HBV...
Revolade a base di Rltrombopag nel trattamento di: trombocitopenia immune primaria, trombocitopenia negli adulti con epatite C cronica e anemia aplastica acquisita
Revolade, il cui principio attivo è Eltrombopag, è un medicinale utilizzato per il trattamento di: • trombocitopenia immune primaria ( ITP...
Antivirali ad azione diretta come trattamento primario per i linfomi non-Hodgkin indolenti associati al virus dell'epatite C: lo studio BArT della Fondazione Italiana Linfomi
Un gruppo di ricercatori della Fondazione Italiana Linfomi ha trattato in modo prospettico pazienti con linfomi indolenti associati al virus...
Antivirali ad azione diretta come trattamento primario per i linfomi non-Hodgkin indolenti associati al virus dell'epatite C: lo studio BArT della Fondazione Italiana Linfomi
Sono stati trattati in modo prospettico i pazienti con linfomi indolenti associati al virus dell'epatite C ( HCV ) con...
Sicurezza ed efficacia di Sofosbuvir - Velpatasvir per il trattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite C nei pazienti naive-al-trattamento: studio SHARED-3
Il genotipo 4 del virus dell'epatite C ( HCV ) è il tipo predominante di HCV che si trova nell'Africa...
Sicurezza ed efficacia di Sofosbuvir - Velpatasvir - Voxilaprevir per il ritrattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite C nei pazienti con precedente fallimento del trattamento antivirale ad azione diretta: studio SHARED-3
I sottotipi non-a/d di genotipo 4 del virus dell'epatite C ( HCV ), che spesso presentano sostituzioni NS5A associate alla...
Recidiva di vasculite crioglobulinemica da virus dell'epatite C dopo risposta virale sostenuta e dopo trattamento con antivirali ad azione diretta privi di Interferone
Gli agenti antivirali ad azione diretta ( DAA ) hanno modificato la gestione dell'infezione da virus dell'epatite C ( HCV...
Vosevi a base di Sofosbuvir, Velpatasvir e Voxilaprevir, per il trattamento dell’epatite C cronica
Vosevi è un medicinale antivirale indicato per il trattamento dell’epatite C cronica, una malattia infettiva del fegato causata dal virus...
Epclusa a base di Sofosbuvir e di Velpatasvir per il trattamento dei pazienti a partire dai 3 anni di età affetti da epatite C cronica
Epclusa è un medicinale antivirale indicato per il trattamento dei pazienti a partire dai 3 anni di età affetti da...
Acido Obeticolico per il trattamento della steatoepatite non-alcolica
La steatoepatite non-alcolica ( NASH ) è un tipo comune di malattia epatica cronica che può portare alla cirrosi. L'Acido...