Effetto antivirale di Baraclude nell'epatite cronica B: influenza di una precedente esposizione agli analoghi nucleotidici o nucleosidici


Entecavir ( Baraclude ) è un potente inibitore della replicazione virale nei pazienti con epatite B cronica naïve al trattamento con analoghi nucleosidici o nucleotidici, ma i dati sulla sua efficacia in soggetti già trattati con tali farmaci sono limitati.

È stato svolto uno studio di coorte multicentrico su 161 pazienti con epatite cronica B ( 34% già trattati con analoghi nucleosidici o nucleotidici ) curati con Entecavir in monoterapia.

Durante un follow-up medio di 11 mesi, il 79% dei 104 pazienti naïve al trattamento con gli analoghi nucleosidici/nucleotidici ha raggiunto la risposta virologica, definita come HBV-DNA minore di 80 UI/ml, e nessuno dei pazienti ( 0% ) ha sviluppato resistenza genotipica a Entecavir.

La risposta virologica è stata dimostrata nel 54% dei 57 pazienti che avevano sperimentato la terapia con gli analoghi nucleosidici/nucleotidici nel corso di un follow-up medio di 12 mesi. I pazienti con mutazioni resistenti alla Lamivudina all'inizio della monoterapia con Entecavir hanno mostrato una probabilità ridotta di raggiungere la risposta virologica rispetto ai pazienti naïve al trattamento con Lamivudina ( HR=0.14, p=0.007 ).

L'efficacia antivirale non è risultata diminuita da un precedente trattamento con Lamivudina senza sviluppo di resistenza alla Lamivudina ( HR=0.81, p=0.52 ).
Una precedente terapia con Adefovir senza sviluppo di resistenza al farmaco ( HR=0.84, p=0.61 ) e la presenza di resistenza ad Adefovir ( HR=0.86, p=0.80 ) non hanno influenzato la risposta antivirale a Entecavir.

Il passaggio a un regime terapeutico contenente Tenofovir ha portato a una diminuzione della carica virale in pazienti con mutazioni associate alla resistenza a Entecavir.

In conclusione, Entecavir ha dimostrato di essere efficace nei pazienti naïve al trattamento con gli analoghi nucleosidici o nucleotidici.
L'efficacia antivirale di Entecavir non è stata influenzata da un precedente trattamento con Adefovir o dalla presenza di resistenza a Adefovir.
Entecavir non deve essere usato nei pazienti con precedente resistenza alla Lamivudina, ma può ancora essere un’opzione valida nei pazienti già trattati con Lamivudina nel caso non abbiano mai sviluppato resistenza alla Lamivudina stessa. ( Xagena2010 )

Jurriën GP et al, J Hepatol 2010; 52: 493-500



Farma2010 Gastro2010 Inf2010


Indietro

Altri articoli

Esistono dati limitati sull’utilizzo del trattamento antivirale e sul suo impatto sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare (...


L'epatite cronica C ( CHC ) e le sue complicanze sono associate ad alti tassi di morbilità e mortalità. Tuttavia,...



Gli agenti antivirali ad azione diretta ( DAA ) hanno modificato la gestione dell'infezione da virus dell'epatite C ( HCV...


Per eliminare la trasmissione da madre a figlio ( MTCT ) del virus dell'epatite B ( HBV ), potrebbe essere...


L'impiego di Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) a basso dosaggio è apparso associato a un rischio significativamente più basso di...


C'è preoccupazione riguardo alla scarsa risposta alla terapia antivirale ad azione diretta ( DAA ) per l'infezione da virus dell'epatite...


La terapia antivirale ad azione diretta ( DAA ) per l'infezione da virus dell'epatite C cronica ( HCV ) potrebbe...


Precedenti studi hanno riportato un'alta frequenza di carcinoma epatocellulare ( HCC ) nei pazienti con malattia epatica avanzata, dopo aver...


Diversi studi hanno dimostrato che l'epatite C cronica ( infezione da HCV ) ha un impatto negativo sulla funzione renale...