Epatite B cronica: Entecavir nel trattamento della grave esacerbazione acuta


La grave esacerbazione acuta dell'epatite B cronica ha una presentazione clinica unica con importante morbidità e mortalità. La Lamivudina ( Epivir ) è stata utilizzata nella maggior parte degli studi precedenti, ma il farmaco è stato limitato dallo sviluppo di resistenza.

È stato compiuto uno studio con l’obiettivo di valutare la sicurezza e l'efficacia di Entecavir ( Baraclude ) nei pazienti con esacerbazione acuta grave.

Negli anni 1998-2009 sono stati reclutati pazienti con grave esacerbazione acuta di epatite B cronica.

Tutti i pazienti avevano livelli plasmatici di alanina aminotransferasi ( ALT ) e bilirubina aumentati di oltre 10 e 3 volte il limite superiore alla norma, rispettivamente.

L'endpoint primario era la mortalità totale a 48 settimane. Sono state studiate le risposte virologiche e biochimiche.

Un totale di 36 pazienti e 117 pazienti sono stati trattati, rispettivamente, con Entecavir e Lamivudina.

Entro la settimana 48, sono deceduti 7 pazienti nel gruppo Entecavir ( 19% ) e 5 pazienti nel gruppo Lamivudina ( 4% ) ( hazard ratio aggiustato, HR=5.1, P=0.010 ).

Allo stesso modo, il gruppo Entecavir aveva una più alta mortalità correlata al fegato ( hazard ratio aggiustato, HR=4.0, P=0.044 ).

Nonostante una minore prevalenza di cirrosi, più pazienti nel gruppo Entecavir hanno sviluppato ittero prolungato, encefalopatia epatica e ascite.

Entecavir ha prodotto più rapida e completa soppressione virale, con il 71% dei pazienti che ha raggiunto DNA virale ( HBV ) non-rilevabile alla settimana 48, rispetto al 40% nel gruppo Lamivudina ( P=0.007 ).
Tuttavia, una rapida riduzione di HBV DNA alla settimana 4 è risultata associata a ittero prolungato.

In conclusione, il trattamento con Entecavir è correlato a un aumento della mortalità a breve termine nei pazienti con grave esacerbazione acuta dell'epatite B cronica, ma fornisce una migliore risposta virologica a lungo termine. ( Xagena2011 )

Wai-Sun Wong V et al, J Hepatol 2011; 54: 236-242


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