I supplementi a base della Vitamina-E migliorano la steatoepatite non-alcolica


La steatoepatite non-alcolica è risultata migliorata in modo significativo da supplementi di Vitamina-E, mentre il Pioglitazone ( Actos ) non ha incontrato la significatività statistica rispetto al placebo.

Il miglioramento nel composito di 4 parametri istologici della steatoepatite non-alcolica è stato osservato nel 43% dei pazienti che avevano assunto 800 UI/die di Vitamina-E contro il 19% del placebo ( p=0.001 ), nel corso di uno studio della durata di 96 settimane.

Il trattamento con 30 mg/die di Pioglitazone ha portato ad un miglioramento nel 34% dei pazienti. L’antidiabetico è apparso più efficace della Vitamina E nella riduzione della steatosi, infiammazione, rigonfiamento epatocellulare, resistenza all’insulina e livelli di transaminasi.
Tuttavia nel gruppo Pioglitazone è stato riscontrato un aumento significativo del peso corporeo medio e della percentuale di grasso corporeo, rispetto agli altri due gruppi di trattamento.

Un totale di 247 pazienti sono stati assegnati ad 1 di 3 trattamenti.

La biopsia epatica è stata effettuata al basale e dopo 96 settimane di trattamento. Gli esami di laboratorio sono stati condotti periodicamente nel corso del trattamento e 24 settimane dopo il termine della terapia.

Il miglioramento è stato definito come nessuna progressione della fibrosi; almeno 1 punto di miglioramento nel punteggio del rigonfiamento epatocellulare; e una riduzione nel punteggio di attività della steatosi epatica non-alcolica a 3 o valore inferiore, o una riduzione nel punteggio di attività di malattia di almeno 2 punti oltre ad una riduzione di 1 punto o più nei punteggi di infiammazione lobulare o di steatosi.

Nessun trattamento ha avuto un impatto sulla qualità di vita, rispetto al placebo. Ma è stato osservato un significativo miglioramento delle misure di malattia fisica sia con la Vitamina E sia con il Pioglitazone.

I punteggi di attività della steatosi epatica non-alcolica, che al basale erano in media 4.9, sono scesi di 0.5 punti con il placebo e di 1.9 punti con entrambi i trattamenti ( p minore di 0.0001 ).

Non è stata riscontrata nessuna significativa differenza tra i gruppi di trattamento sulla fibrosi.

I test di laboratorio hanno anche mostrato effetti benefici del trattamento, con riduzioni del 30-40% nell’alanina aminotransferasi ( ALT ) e diminuzioni del 15-25% nei livelli di aspartato aminotransferasi ( AST ) in entrambi i gruppi di trattamento attivo rispetto a cambiamenti più piccoli nel gruppo placebo.

E’ stato osservato un miglioramento di quasi 1 punto riguardo alla resistenza all’insulina nei punteggi HOMA-IR con Pioglitazone, mentre la Vitamina E e il placebo non hanno prodotto alcun effetto.

Quando i pazienti sono stati riesaminati alla 120.ma settimana, i livelli degli enzimi epatici e della resistenza all’insulina erano ritornati ai livelli basali. ( Xagena2010 )

Fonte: The New England Journal of Medicine, 2010


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