L’uso di farmaci acido-soppressivi può predisporre allo sviluppo di esofagite eosinofila


La prevalenza di esofagite eosinofila, una manifestazione di allergia alimentare, è aumentata negli ultimi anni per motivi non ancora noti.
La mucosa gastrointestinale è regolarmente esposta ad antigeni alimentari con la potenzialità di scatenare reazioni immunologiche.

Precedenti studi hanno mostrato che alcuni allergeni alimentari che normalmente dovrebbero essere degradati dalla digestione non vengono degradati quando il pH dei liquidi gastrici aumenta a livelli che in genere si riscontrano nello stomaco di pazienti trattati con inibitori della pompa protonica.
Altri studi hanno dimostrato che gli inibitori della pompa protonica aumentano la permeabilità della mucosa gastrointestinale e ciò potrebbe facilitare l'assorbimento di allergeni non degradati.

Topi trattati con farmaci antisecretori mentre venivano sottoposti a una dieta a base di caviale hanno sviluppato anticorpi IgE specifici per il caviale, reattività dei linfociti T ed eosinofilia gastrica.

I pazienti adulti trattati con farmaci antisecretori per 3 mesi hanno sviluppato un aumento nei livelli di anticorpi IgE e nuovi anticorpi IgE specifici per il cibo.

Da questi dati si può ipotizzare che i farmaci acido-soppressivi, interferendo con la digestione degli allergeni alimentari e aumentando la permeabilità della mucosa, potrebbero portare allo sviluppo di allergie alimentari.

Le tempistiche tra l'introduzione e il successivo utilizzo su larga scale degli inibitori della pompa protonica con l'insorgenza di esofagite eosinofila si adatta bene all'ipotesi che gli inibitori della pompa protonica potrebbero avere un ruolo eziologico.

Benchè la sola dimostrazione di una associazione non stabilisca causa ed effetto, sono raccomandati nuovi studi sul ruolo della soppressione acida nello sviluppo dell’esofagite eosinofila. ( Xagena2009 )

Merwat SN, Spechler SJ, Am J Gastroenterol 2009; 104: 1897-1902


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