Inibizione di 11beta-HSD1 con RO5093151 per malattia del fegato grasso non-alcolica


La prevalenza di steatosi epatica non-alcolica è in aumento in tutto il mondo ed è necessario un trattamento farmacologico efficace e sicuro.
Si è determinato se l'inibizione di 11beta-idrossisteroide deidrogenasi di tipo 1 ( 11beta-HSD1, noto anche come HSD11B1 ) da parte di RO5093151 possa essere un modo sicuro ed efficace per diminuire il contenuto di grasso epatico in pazienti affetti da questo disturbo.

Questa sperimentazione di fase 1b è stata eseguita in 4 Centri in Germania e Austria.
I partecipanti con steatosi epatica non-alcolica ( definita come contenuto di grassi epatici maggiore del 5.56% alla spettroscopia di risonanza magnetica 1H ), insulino-resistenza ( valutazione del modello omeostatico di resistenza all'insulina HOMA-IR di almeno 2.0 mmol/l x mU/l ), indice di massa corporea [ BMI ] superiore a 27 kg/m2 ed età compresa tra 35 e 65 anni, sono stati assegnati in modo casuale, stratificando per la concentrazione di trigliceridi ( inferiore a 1.7 mmol/l o superiore o uguale a 1.7 mmol/l ), a RO5093151 orale ( 200 mg due volte al giorno ) oppure a placebo per 12 settimane.

I principali criteri di esclusione erano: altre malattie del fegato, concentrazioni di aspartato aminotransferasi [ AST ] o alanina aminotransferasi [ ALT ] maggiore di due volte e mezzo il limite superiore della norma, storia di diabete mellito o di chirurgia bariatrica, e l'uso di farmaci per l’abbassamento del peso corporeo.

L'endpoint primario è stato rappresentato dal cambiamento nel contenuto di grassi epatici dal basale alla settimana 12.

L'analisi di efficacia è stata per intention to treat modificata; ha incluso tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio e ha avuto una misurazione al basale e al follow-up di grasso epatico.
L’analisi di sicurezza ha incluso tutti i pazienti che hanno ricevuto almeno una dose del farmaco in studio.

Lo studio è stato eseguito nel periodo 2011-2012. 41 pazienti sono stati assegnati in modo casuale a RO5093151 e 41 al placebo.
35 pazienti del gruppo RO5093151 e 39 del gruppo placebo sono stati inclusi nell'analisi di efficacia.

Il contenuto medio di grasso epatico è diminuito nel gruppo RO5093151 ( dal 16.75% al 14.28% ), ma non nel gruppo placebo ( dal 18.53% al 18.46%, P=0.02 per differenza tra gruppi ).

26 partecipanti ( 65% ) nel gruppo RO5093151 hanno presentato eventi avversi, rispetto a 21 ( 53% ) nel gruppo placebo.

Gli eventi avversi più comuni sono stati disturbi gastrointestinali ( 12 pazienti, 30%, nel gruppo RO5093151 versus 7, 18%, nel gruppo placebo ), e infezioni e infestazioni ( 8 [ 20% ] vs 9 [ 23% ] ).
Patologie del sistema nervoso si sono verificate in maniera significativa in una percentuale maggiore tra i pazienti nel gruppo RO5093151 rispetto al gruppo placebo ( 9 [ 23% ] vs 2 [ 5% ]; P=0.02 ); tutte le altre differenze di eventi avversi non sono state significative.
Uno dei partecipanti ( 3% ) nel gruppo placebo e 3 partecipanti ( 8% ) nel gruppo RO5093151 hanno presentato eventi avversi gravi. Tutti gli eventi avversi gravi sono stati considerati estranei al trattamento di studio.

L’inibizione di 11beta-HSD1 da parte di RO5093151 è risultata efficace e sicura nel ridurre il contenuto di grassi del fegato, suggerendo che 11beta-HSD1 come target potrebbe rappresentare un approccio promettente per il trattamento della malattia del fegato grasso non-alcolica. ( Xagena2014 )

Stefan N et al, Lancet 2014;2:406-416

Gastro2014 Farma2014


Indietro

Altri articoli

Circa il 65% degli adulti negli Stati Uniti consuma quotidianamente bevande zuccherate. Sono state studiate le associazioni tra l'assunzione di...


Sebbene l'incidenza dei tumori del tratto digerente ad esordio giovanile sia in aumento in tutto il mondo, i fattori di...



La chemioterapia adiuvante dopo l'epatectomia ( resezione epatica ) è controversa nel tumore colorettale metastatico ( CRC ) del solo...


Le indicazioni per il trapianto di fegato per il carcinoma epatocellulare si stanno evolvendo e i cosiddetti criteri estesi rimangono...


Nonostante le preoccupazioni che i pazienti con trapianto di fegato possano essere a maggior rischio di esiti avversi da COVID-19...


Le linee guida pediatriche per la gestione della steatosi epatica non-alcolica ( NAFLD ) raccomandano una dieta sana come trattamento....


La terapia con statine e Azatioprina per i pazienti con colangite sclerosante primaria ( PSC ) ha diminuito i rischi...


La terapia con statine è risultata correlata a un rischio ridotto di carcinoma epatocellulare nei pazienti con epatite B cronica. C'è...


Il tessuto adiposo viscerale ( VAT ) è un organo metabolicamente attivo, associato a un più alto rischio di neoplasie...