Dalcetrapib ben tollerato ed efficace nell’aumentare il colesterolo HDL


L’inibitore CEPT ( proteina di trasferimento degli esteri del colesterolo ), Dalcetrapib, aumenta i livelli delle lipoproteine ad alta densità ( HDL ) senza gli effetti avversi cardiovascolari osservati con Torcetrapib, un altro inibitore CEPT che è stato ritirato nel 2006 dopo che uno studio aveva mostrato un aumento della mortalità per qualsiasi causa nel gruppo trattato con Torcetrapib e Atorvastatina.

Nello studio dal-VESSEL, 424 pazienti con malattia coronarica o equivalente e bassi livelli di colesterolo HDL ( inferiori a 50 mg/dl ) sono stati randomizzati a ricevere il trattamento con Dalcetrapib 600 mg/die oppure placebo.

Lo studio dal-VESSEL è uno studio esplorativo di fase II, randomizzato, controllato con placebo, in doppio cieco in pazienti con coronaropatia o un fattore di rischio equivalente di rischio coronarico ( es. diabete mellito di tipo 2 ) e bassi valori di colesterolo HDL, che ha come obiettivo quello di valutare l'efficacia di Dalcetrapib per ridurre la dilatazione flusso-mediata rispetto al placebo.

I partecipanti, per il 90% maschi, avevano un'età media di 62.1 anni e presentavano un indice di massa corporea ( BMI ) medio di 29.2 kg/m2.

L'endpoint primario di efficacia era rappresentato dal cambiamento nella dilatazione flusso-mediata brachiale dal basale a 12 settimane.
Non sono state osservate differenze significative tra i pazienti trattati con Dalcetrapib e quelli che avevano ricevuto il placebo.

Il colesterolo HDL è aumentato del 31% rispetto al basale nel gruppo Dalcetrapib, ma non nel gruppo placebo.

La sicurezza cardiovascolare di Dalcetrapib è stata accuratamente monitorata.
E’ stato effettuato il monitoraggio ambulatoriale della pressione arteriosa per 24 ore, e confrontato tra i due gruppi a 4 settimane come endpoint primario di sicurezza, senza differenze significative.

Lo studio dal-PLAQUE non ha mostrato alcuna evidenza di effetti pro-infiammatori con Dalcetrapib utilizzando la tomografia ad emissione di positroni / tomografia computerizzata a 6 mesi, e nessuna evidenza di progressione della placca misurata mediante la risonanza magnetica a 12 mesi.

I risultati finora ottenuti hanno mostrato che Dalcetrapib non ha effetti pro-infiammatori e pro-aterogenici, non influenza la pressione arteriosa ed è generalmente ben tollerato dai pazienti trattati fino a 2 anni. ( Xagena2011 )

Fonte: ESC Meeting, 2011


Cardio2011 Farma2011


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