Una statina riduce il rischio di coaguli venosi del 43% nei soggetti con bassi livelli di colesterolo LDL e alti valori di hsCRP


Un’analisi dello studio JUPITER ha mostrato che la somministrazione di una statina riduce il rischio di formazione di coaguli venosi in una percentuale superiore al 40%.

Lo studio JUPITER ( Justification for the Use of statins in Primary prevention: an Intervention Trial Evaluating Rosuvastatin ), che ha coinvolto un totale di 17.802 partecipanti, aveva come obiettivo quello di valutare se il trattamento con Rosuvastatina ( Crestor ) 20 mg/die fosse in grado di diminuire il rischio di attacco cardiaco, ictus ed altri eventi cardiovascolari maggiori nei pazienti con bassi livelli di colesterolo LDL e alti livelli di proteina C reattiva ( CRP ), un marcatore di infiammazione.
E’ stato osservato che i pazienti, trattati con Rosuvastatina, hanno presentato un rischio di attacco cardiaco ridotto di più della metà ( 54% ), e un rischio di ictus diminuito del 48 per cento; inoltre l’incidenza di mortalità si è decurtata del 20 per cento.

Rosuvastatina è risultata la prima statina efficace nella riduzione della formazione di coaguli venosi. La Rosuvastatina al dosaggio di 20 mg ha ridotto significativamente il rischio di tromboembolia venosa ( -43%; p = 0.007 ) rispetto al placebo, nei pazienti di entrambi i sessi con bassi o normali livelli di colesterolo ma elevati livelli di proteina C-reattiva ad alta sensibilità ( hsPCR ).

La tromboembolia venosa, una condizione grave e a volte fatale, si verifica quando un coagulo venoso si forma in una vena. ( Xagena2009 )

Fonte: American College of Cardiology – Scientific Sessions, 2009


Cardio2009 Farma2009


Indietro

Altri articoli

Sebbene il colesterolo da lipoproteine ​​a bassa densità ( colesterolo LDL ) rimanga il target primario del colesterolo nella pratica...


Le associazioni tra colesterolo da lipoproteine ad alta densità ( colesterolo HDL ) e colesterolo da lipoproteine a bassa densità...


I benefici e i rischi associati alle terapie intensive a base di statine per ridurre il colesterolo LDL in modo...


L'associazione tra la riduzione indotta dalle statine dei livelli di colesterolo LDL e la riduzione assoluta del rischio di esiti...


L'AIFA ha approvato Leqvio ( Inclisiran ) per il trattamento degli adulti con ipercolesterolemia primaria ( eterozigote familiare e non-familiare...



Le linee guida statunitensi del 2018 per la gestione del colesterolo raccomandano una terapia ipolipemizzante aggiuntiva con Ezetimibe ( Zetia...


Il colesterolo da lipoproteine a bassa densità ( LDL-C; colesterolo LDL ) è un importante fattore di rischio per le...


Uno studio ha valutato l’impiego diell'associazione Acido Bempedoico ed Ezetimibe ( Nustendi ) in una coorte di pazienti dislipidemici con...


I risultati di studi storici suggeriscono che un colesterolo LDL elevato non è associato a un aumento del rischio di...