Sindrome coronarica acuta: il rischio di eventi di arteriopatia periferica è correlato ai livelli di lipoproteina (a) e può essere ridotto da Alirocumab


Il rischio di eventi di malattia arteriosa periferica è risultato associato a livelli di lipoproteina (a) nei pazienti con recente sindrome coronarica acuta ( SCA ) con regime statinico alla dose massima tollerata, e può essere ridotto da Alirocumab ( Praluent ).

Gli inibitori di PCSK9 ( proproteina convertasi subtilisina / kexina di tipo 9 ) riducono i livelli di lipoproteina (a) e colesterolo LDL.

L'obiettivo di uno studio è stato quello di determinare se l'inibitore PCSK9 Alirocumab riduce il rischio di arteriopatia periferica ( PAD ) o tromboembolia venosa ( TEV ) nei pazienti con sindrome coronarica acuta recente già in trattamento intensivo / massimamente tollerato con statine.

In questa analisi prespecificata dello studio ODYSSEY OUTCOMES, 18.924 pazienti ( 25.2% donne ) sono stati arruolati e assegnati in modo casuale in un rapporto 1:1 a ricevere Alirocumab oppure placebo.
E' stata valutata la presenza di eventi di arteriopatia periferica e tromboembolismo venoso.
Gli eventi di malattia arteriosa periferica erano amputazione per ischemia, rivascolarizzazione degli arti o ischemia critica degli arti; mentre per il tromboembolismo venoso erano embolia polmonare o trombosi venosa profonda.

Al basale, il livello mediano di lipoproteina ​(a) era di 21 mg/dL e il livello mediano di colesterolo LDL era di 75 mg/dL.

Nei pazienti trattati con Alirocumab, si è verificata una riduzione mediana del 23.5% nei livelli di lipoproteina (a) e una riduzione mediana del 70.6% nei livelli di colesterolo LDL.

Gli eventi di arteriopatia periferica si sono verificati in 246 pazienti; il tromboembolismo venoso si è verificato in 92 pazienti.

Nel gruppo placebo, il rischio di eventi di arteriopatia periferica era correlato al quartile basale di lipoproteina ​​(a) ( P per trend = 0.0021 ), ma non ai livelli di colesterolo LDL.
È stato riscontrato che il trattamento con Alirocumab, rispetto al placebo, riduce il rischio di eventi di arteriopatia periferica ( hazard ratio [ HR ], 0.69; IC 95%, 0.54-0.89; P = 0.0004 ), ma non gli eventi di tromboembolismo venoso.

Nel gruppo Alirocumab, la riduzione degli eventi di arteriopatia periferica è risultata associata al quartile basale della lipoproteina (a) ( P per trend = 0.03 ).
La variazione dei livelli di lipoproteina (a) dal basale a 4 mesi era associata a un rischio ridotto di tromboembolismo venoso ( riduzione di HR per 1 mg/dL, 0.985; IC 95%, 0.972-0.999; P = 0.04 ) e il composito di tromboembolismo venoso ed eventi di arteriopatia periferica ( HR per 1 mg/dL in diminuzione, 0.991; IC 95%, 0.982-1.000; P = 0.04 ).

Nei pazienti con recente sindrome coronarica acuta e in trattamento intensivo con statine, il rischio per eventi di arteriopatia periferica è notevole, correlato ai livelli di lipoproteina (a), ed è ridotto con l'inibizione di PCSK9 mediante Alirocumab.
Un meccanismo alla base di questo effetto può essere la riduzione dei livelli di lipoproteina (a) indotta da Alirocumab.
Sono necessari ulteriori studi per confermare se il rischio per tromboembolismo venoso è correlato alla concentrazione di lipoproteina ​​(a) ed è modificato dall'inibizione di PCSK9. ( Xagena2020 )

Fonte: Circulation, 2020

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