Luspatercept per il trattamento dell'anemia nei pazienti con sindromi mielodisplastiche a basso rischio: studio PACE-MDS


Le sindromi mielodisplastiche sono caratterizzate da una eritropoiesi inefficace. Luspatercept è una nuova proteina di fusione che blocca gli inibitori dell'eritropoiesi della superfamiglia del fattore di crescita trasformante beta ( TGF-beta ), dando origine a una promettente nuova terapia investigativa.

Sono state valutate la sicurezza e l'efficacia di Luspatercept in pazienti con anemia dovuta a sindromi mielodisplastiche a basso rischio.

Nello studio di fase 2, multicentrico, in aperto, per l'individuazione della dose PACE-MDS, con estensione a lungo termine, i pazienti eleggibili avevano un'età pari o superiore a 18 anni, avevano sindromi mielodisplastiche definite dall’IPSS ( International Prognostic Scoring System ) a rischio basso o intermedio 1 o leucemia mielomonocitica cronica non-proliferativa ( conta dei globuli bianchi inferiore a 13.000/microl ), e avevano anemia con o senza supporto trasfusionale di globuli rossi.

I pazienti arruolati sono stati classificati con un basso carico di trasfusione, definito come necessità inferiore a 4 unità di globuli rossi nelle 8 settimane prima del trattamento ( ed emoglobina al basale inferiore a 10 g/dl ), o alto carico trasfusionale, definito come necessità di 4 o più unità di globuli rossi nelle 8 settimane prima del trattamento.

I pazienti hanno ricevuto Luspatercept per via sottocutanea una volta ogni 21 giorni a concentrazioni di dose comprese tra 0.015 mg/kg e 1.75 mg/kg di peso corporeo per 5 dosi per un massimo di 12 settimane.

I pazienti nella coorte di espansione sono stati trattati con 1.0 mg/kg di Luspatercept; è stata consentita una titolazione della dose fino a 1.75 mg/kg e i pazienti potevano essere trattati con Luspatercept per un massimo di 5 anni.

I pazienti nello studio di base sono stati valutati per la risposta e la sicurezza dopo 12 settimane al fine di essere considerati per l'arruolamento nello studio di estensione.

L'endpoint primario era la percentuale di pazienti che raggiungevano il miglioramento ematologico a risposta eritroide secondo i criteri dell’International Working Group, definito come aumento della concentrazione di emoglobina di 1.5 g/dl o superiore rispetto al basale per 14 giorni o più a lungo in pazienti a basso carico trasfusionale, e una riduzione nella trasfusione di globuli rossi di 4 o più unità di globuli rossi o una riduzione del 50% o più di unità di globuli rossi in 8 settimane rispetto al carico trasfusionale pre-trattamento in pazienti con alto carico trasfusionale.

I dati dei pazienti sono stati sottocategorizzati per: concentrazioni della dose di Luspatercept ( 0.125-0.5 mg/kg vs 0.75-1.75 mg/kg ); carico trasfusionale pre-studio ( alto carico trasfusionale vs basso carico trasfusionale, definito come 4 o più vs meno di 4 unità di globuli rossi per 8 settimane ); concentrazione sierica di eritropoietina pre-studio ( inferiore a 200 UI/L, 200-500 UI/l e superiore a 500 UI/l ); presenza del 15% o più di sideroblasti ad anello; e presenza di mutazioni SF3B1.

Tra il 2013 e il 2015, 58 pazienti con sindromi mielodisplastiche sono stati arruolati nello studio di base di 12 settimane presso 9 Centri di trattamento in Germania; 27 pazienti sono stati arruolati nelle coorti di aumento della dose ( 0.125-1.75 mg/kg ) e 31 pazienti nella coorte di espansione ( 1.0-1.75 mg/kg ).

32 su 51 pazienti ( 63% ) trattati con concentrazioni di Luspatercept a dosi più alte ( 0.75-1.75 mg/kg ) hanno raggiunto miglioramento ematologico-eritroide rispetto a 2 su 9 pazienti ( 22% ) che hanno ricevuto concentrazioni di dosi più basse ( 0.15-0.5 mg/kg ).

Si sono verificati 3 eventi avversi di grado 3 correlati al trattamento in un paziente ciascuno: mialgia ( 1, 2% ), aumento della conta dei blasti ( 1, 2% ) e deterioramento generale della salute fisica ( 1, 2% ). 2 di questi eventi avversi di grado 3 correlati al trattamento sono stati eventi avversi di grado 3 reversibili: un paziente ( 2% ) ha avuto mialgia e un paziente ( 2% ) ha avuto un deterioramento generale della salute fisica.

Luspatercept è risultato ben tollerato ed efficace nel trattamento dell'anemia nelle sindromi mielodisplastiche a basso rischio e quindi potrebbe fornire un nuovo approccio terapeutico per il trattamento dell'anemia associata a sindromi mielodisplastiche a basso rischio; sono in corso ulteriori studi. ( Xagena2017 )

Platzbecker U et al, Lancet Oncology 2017; 18: 1338-1347

Onco2017 Emo2017 Farma2017


Indietro

Altri articoli

L’immunosoppressione basata sulla Globulina antitimocitaria ( ATG ) è standard nel trattamento di prima linea per le persone con anemia...


I dati di un piccolo studio condotto su pazienti affetti da cancro suggeriscono che il trattamento con Isoquercetina ( IQ...


Fino al 30% dei pazienti con anemia emolitica autoimmune ( AIHA ) mostra una risposta compensatoria inadeguata del midollo osseo...


Gli inibitori della Janus chinasi ( JAK ) approvati per la mielofibrosi forniscono miglioramenti della milza e dei sintomi, ma...


Dati provenienti da piccoli studi clinici negli Stati Uniti e in India suggeriscono che l’integrazione di Zinco riduce l’infezione negli...


Omjjara, il cui principio attivo è Momelotinib è un medicinale che trova impiego nel trattamento della splenomegalia ( ingrossamento della...


La Commissione Europea ha approvato Omjjara, il cui principio attivo è Momelotinib, per il trattamento dei pazienti con splenomegalia o...


Nello studio DAPA-CKD ( Dapagliflozin in Patients with Chronic Kidney Disease ), Dapagliflozin ( Forxiga ) ha migliorato gli esiti...


I dati di sicurezza ed efficacia a lungo termine del chelante del ferro Deferiprone ( Ferriprox ) nell'anemia falciforme...


L'emolisi è un fenomeno ben noto ma scarsamente caratterizzato in un sottogruppo di pazienti con sindromi mielodisplastiche ( MDS )....