Somministrazione endovenosa di Aflibercept per il trattamento dell’ascite sintomatica ricorrente nelle pazienti con carcinoma ovarico


Prendere come bersaglio VEGF ( fattore di crescita dell’endotelio vascolare ) è una potenziale opzione terapeutica nei pazienti con ascite ovarica maligna.

Sono stati presentati i risultati finali di uno studio multicentrico su efficacia e sicurezza di Aflibercept ( Zaltrap ), un potente inibitore di VEGF e di PGF ( fattore di crescita placentare ), nel trattamento dell’ascite maligna.

Nello studio in doppio cieco, placebo-controllato, a gruppi paralleli e di fase 2, le pazienti con tumore all’ovaio in stadio avanzato e chemioresistente, e con ascite sintomatica ricorrente, sono state assegnate in maniera casuale, e in un rapporto 1:1, a somministrazione endovenosa di Aflibercept ( 4 mg/kg ogni 2 settimane ) oppure placebo, con stratificazione in base all’intervallo di tempo ( minore-uguale a 2 settimane vs maggiore di 2 settimane ) tra le 2 più recenti paracentesi prima della randomizzazione.

Le pazienti hanno preso parte al periodo in doppio cieco ( durante il quale pazienti, ricercatori e sponsor non erano a conoscenza del trattamento di assegnazione ) fino a quando avevano dovuto ripetere la paracentesi e per almeno 60 giorni, e potevano inoltre partecipare a un periodo opzionale in aperto nel quale tutte le pazienti hanno ricevuto Aflibercept.

L’endpoint primario di efficacia era il tempo prima della ripetizione della paracentesi in base alla risposta nel solo periodo in doppio cieco.

L’analisi è stata effettuata sulla popolazione intention-to-treat.

Le analisi di sicurezza hanno incluso sia il periodo in doppio cieco sia quello in aperto.

Nello studio, 55 pazienti con una mediana di 4 ( intervallo da 2 a 11 ) precedenti linee di chemioterapia sono state assegnate in maniera casuale a ricevere placebo ( n=26 ) oppure Aflibercept ( n=29 ).

Il tempo medio trascorso prima della ripetizione della paracentesi è risultato significativamente più lungo con Aflibercept che con placebo ( 55.1 vs 23.3 giorni; differenza 31.8 giorni; p=0.0019 ).

Nel gruppo Aflibercept, 2 pazienti non hanno avuto bisogno di ripetere la paracentesi durante i 6 mesi della fase in doppio cieco del trattamento.

Gli eventi avversi più comuni di grado 3 o 4 correlati al trattamento sono stati dispnea ( 20% Aflibercept vs 8% placebo ), fatigue o astenia ( 13% vs 44% ) e disidratazione ( 10% vs 12% ).

La frequenza di eventi gastrointestinali fatali è risultata più alta con Aflibercept ( 3 perforazioni intestinali ) che con placebo ( 1 fistola intestinale che ha portato a sepsi ).

In conclusione questo studio ha mostrato l’efficacia del blocco di VEGF nella riduzione dell’ascite maligna, ma ha confermato il significativo rischio clinico di perforazione intestinale fatale in questa popolazione di pazienti con carcinoma in stadio molto avanzato.
Il blocco di VEGF dovrebbe essere utilizzato con cautela nel carcinoma ovarico avanzato con carcinomatosi addominale, e il bilancio rischio-beneficio dovrebbe essere valutato per ciascun paziente. ( Xagena2012 )

Gotlieb WH et al, Lancet Oncol 2012; 13: 154-162


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