Contraccettivi ormonali combinati: differenza di rischio di tromboembolia tra i medicinali, importanza dei fattori di rischio individuali


Gli operatori sanitari sono stati informati sui risultati di una rivalutazione a livello europeo e sulle ultime evidenze relative al rischio di tromboembolia in associazione con alcuni contraccettivi ormonali combinati ( COC ).

Questa rivalutazione ha confermato le precedenti evidenze sul basso rischio di tromboembolia venosa ( TEV ) con tutti i contraccettivi ormonali combinati a basso dosaggio ( Etinilestradiolo inferiore a 50 mcg ).

Esiste un buon livello di evidenza sulle differenze tra i diversi contraccettivi ormonali combinati nel loro rischio di tromboembolismo venoso, a seconda del tipo di progestinico che contengono. I dati attualmente disponibili indicano che, tra i contraccettivi ormonali combinati, quelli contenenti i progestinici Levonorgestrel, Noretisterone o Norgestimato hanno il più basso rischio di TEV tra i contraccettivi ormonali combinati.

Quando si prescrivono i contraccettivi ormonali combinati, si devono valutare con attenzione gli attuali fattori di rischio individuali delle utilizzatrici, in particolare quelli relativi al tromboembolismo venoso, ed il diverso rischio di TEV tra i diversi medicinali.

Una donna che stia usando un contraccettivo combinato senza alcun problema non è necessario che smetta di usarlo.

Non vi è alcuna evidenza di differenze tra i contraccettivi ormonali combinati a basso dosaggio ( Etinilestradiolo inferiore a 50 mcg ) per quanto riguarda il rischio di trombo embolia arteriosa ( TEA ).

I benefici associati all'utilizzo di un contraccettivo ormonale combinato superano di gran lunga il rischio di effetti indesiderati gravi nella maggior parte delle donne.
Ad oggi ci si focalizza sulla importanza dei fattori di rischio individuali delle utilizzatrici e sulla necessità di rivalutarli con regolarità, e nel sensibilizzare sui segni e sui sintomi di TEV e TEA, che devono essere descritti alle donne al momento della prescrizione di un contraccettivo ormonale combinato.

Considerare sempre la possibilità di una tromboembolia associata all’utilizzo dei contraccettivi ormonali combinati quando si presenta in una donna che ha dei sintomi.

Ulteriori informazioni sulla problematica della sicurezza e sulle relative raccomandazioni

Molti studi hanno valutato il rischio di TEV ( trombosi venosa profonda, embolia polmonare ) tra le utilizzatrici di diversi contraccettivi ormonali combinati. Sulla base della totalità dei dati è emerso che il rischio di tromboembolismo venoso è diverso tra i diversi medicinali, con il rischio più basso per quelli contenenti i progestinici Levonogestrel, Noretisterone e Norgestimato.
Per alcuni medicinali al momento non ci sono dati sufficienti per conoscere come il loro rischio associato si rapporti con i medicinali a più basso rischio.

Sono state riportate le possibili stime del rischio di tromboembolismo venoso con un certo numero di combinazioni di Etinilestradiolo / progestinico paragonate al rischio associato con le pillole contenenti Levonorgestrel.
Il rischio di tromboembolismo venoso è associato con l’utilizzo di contraccettivi ormonali combinati è più basso del rischio associato in gravidanza e durante il puerperio.

Rischio di TEV con i contraccettivi ormonali combinati, rispetto a Levonorgestrel: Norgestimato / Noretisterone: 1; Gestodene / Desogestrel / Drospirenone: 1.5-2; Etonogestrel / Norelgestromina: 1-2.

Incidenza stimata di rischio di TEV con i contraccettivi ormonali combinati ( per 10.000 donne/anno di utilizzo ): Levonorgestrel: 5-7; Norgestimato / Noretisterone: 5-7; Gestodene / Desogestrel / Drospirenone: 9-12; Etonogestrel / Norelgestromina: 6-12.

I medici prescrittori devono essere a conoscenza delle informazioni sul medicinale più aggiornate e dell’orientamento clinico al momento di discutere il tipo di contraccettivo più appropriato per ogni donna.

Il rischio di tromboembolismo venoso è più elevato durante il primo anno di utilizzo di qualsiasi contraccettivo ormonale combinato o quando se ne ricominci l’utilizzo dopo una sospensione di 4 o più settimane.

Il rischio di tromboembolismo venoso è anche più elevato in presenza di fattori di rischio intrinseci. I fattori di rischio di TEV cambiano nel tempo ed il rischio individuale deve essere rivalutato periodicamente.

Per facilitare le diagnosi precoci a tutte le donne che si presentano con i relativi segni e sintomi, dovrebbe essere chiesto se stanno assumendo altri medicinali o se stanno utilizzando un contraccettivo ormonale combinato.
Una percentuale significativa di eventi tromboembolici non sono preceduti da segni o sintomi evidenti.

È noto che anche il rischio di TEA ( infarto miocardico, accidente cerebrovascolare ) è aumentato con l'uso dei contraccettivi ormonali combinati, tuttavia non ci sono dati sufficienti per dimostrare se questo rischio vari tra i diversi medicinali.

La decisione su quale medicinale utilizzare deve essere presa solo dopo un confronto con la donna durante il quale venga valutato: il livello di rischio di tromboembolismo venoso associato ai diversi medicinali, come i fattori di rischio della donna possano influenzare il rischio di TEV e TEA ed il riscontro delle sue preferenze. ( Xagena2014 )

Fonte: AIFA, 2014

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