Stato di ipercoagulabilità nella sindrome di Cushing
Si discute sull’esistenza di un aumentato rischio di tromboembolismo venoso in pazienti con sindrome di Cushing.
Un gruppo di Ricercatori olandesi ha compiuto una revisione della letteratura con l’obiettivo di verificare gli effetti dell’ipercortisolismo endogeno sulla coagulazione e fibrinolisi, e sugli esiti clinici del tromboembolismo venoso.
Delle 441 pubblicazioni identificate, 15 sono state incluse nell’analisi : 8 studi cross-sezionali, 2 di intervento e 8 di coorte.
Non sono stati identificati studi di alta qualità.
L’ipercoagulabilità è stata suggerita da alti livelli di fattore VIII, fattore IX e fattore di von Willebrand e dalla dimostrazione di un’aumentata produzione di trombina.
È stato riportato un rischio di 1.9 e 2.5% per il tromboembolismo venoso non causato da intervento chirurgico, mentre il rischio post-operatorio è risultato compreso tra 0 e 5.6%, con un estremo del 20%.
Il tromboembolismo venoso è risultato essere la causa di morte nello 0-1.9% dei pazienti con sindrome di Cushing.
In conclusione, gli studi disponibili suggeriscono un alto rischio di trombosi venosa nei pazienti con sindrome di Cushing.
L’ipercoagulabilità indotta da glucocorticoidi così come la chirurgia e l’obesità contribuiscono quasi certamente a questa tendenza alla trombosi. ( Xagena2009 )
Van Zaane B et al, J Clin Endocrinol Metab 2009; 94: 2743-2750
Endo2009 Emo2009
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