Infertilità nelle donne con sindrome dell’ovaio policistico e resistenza al Clomifene: confronto tra la strategia con l’elettrocauterio ed rFSH nell’induzione dell’ovulazione
Ricercatori del Department of Obstetrics and Gynaecology dell’Academic Medical Centre di Amsterdam hanno confrontato l’efficacia di due diversi metodi di induzione dell’ovulazione: uno basato sull’utilizzo dell’elettrocauterizzazione ovarica, l’altro sull’utilizzo dell’ormone stimolante il follicolo, ricombinante ( rFSH ), nelle pazienti con sindrome dell’ovaio policistico.
La sindrome dell’ovaio policistico è caratterizzata da oligomenorrea o amenorrea, infertilità, irsutismo, acne, cisti ovariche.
Tale sindrome colpisce il 4-9% delle donne in età fertile.
Il farmaco di prima scelta per indurre l’ovulazione è il Clomifene ( Clomid ), ma in circa il 20% dei casi la terapia non produce effetto.
Nelle pazienti resistenti al Clomifene vengono impiegate le gonadotropine ( es. FSH ).
Recentemente è stata proposta una strategia con elettrocauterio per via laparoscopica.
In mancanza di ovulazione dopo elettrocauterio ed assunzione del Clomifene, le pazienti possono essere trattate con gonadotropine, prima di procedere alla procedura di fertilizzazione in vitro e del trasferimento dell’embrione ( embryo transfer ).
Un totale di 168 pazienti consecutive ha preso parte allo studio: 83 sono state sottoposte ad intervento di elettrocauterizzazione ovarica , mentre 85 al trattamento con l’ormone stimolante il follicolo ( rFSH ).
Il 54% delle pazienti del gruppo elettrocauterio ha presentato anovulazione persistente o cicli anovulatori ed è stato trattato con Clomifene; il 47% di queste ha successivamente ricevuto rFSH.
A 12 mesi la percentuale cumulativa di gravidanza dopo trattamento con l’ormone stimolante il follicolo ( rFSH ) è stata del 67%, mentre è stata del 34% con il solo elettrocauterio.
Nel gruppo allocato alla strategia con elettrocauterio la percentuale è aumentata al 49% do po trattamento con Clomifene e al 67% dopo rFSH.
A 6 mesi dal trattamento la metodica con gonadotropine è risultata più efficace di quella con elettrocauterio, tuttavia a 12 mesi tali differenze sono state annullate dopo somministrazione di Clomifene e rFSH laddove persistessero cicli anovulatori, tanto che il tasso cumulativo di gravidanze ha raggiunto il 67% in entrambi i gruppi.
Secondo gli Autori le gravidanze multiple possono essere prevenute sottoponendo le donne all’elettrocauterio e al trattamento con Clomifene prima di somministrare l’ormone stimolante il follicolo ( rFSH ).
A differenza della strategia con elettrocauterio , l’induzione dell’ovulazione con gonadotropine è una procedura non invasiva, e certamente più sicura. ( Xagena2004 )
Bayram N et al, BMJ 2004; 328:192
Gyne2004
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