Esiti a lungo termine delle ricorrenze ipsilaterali di carcinoma mammario dopo lumpectomia


La ricorrenza ipsilaterale di carcinoma mammario è il più comune evento di fallimento dopo lumpectomia per carcinoma duttale in situ ( DCIS ).

È stata valutata la ricorrenza invasiva ipsilaterale di carcinoma mammario e la sua influenza sulla sopravvivenza tra i partecipanti ai due studi randomizzati per carcinoma duttale in situ National Surgical Adjuvant Breast and Bowel Project ( NSABP ).

Nello studio NSABP B-17 ( periodo di reclutamento 1985-1990 ), pazienti con carcinoma duttale in situ localizzato sono state assegnate a sola lumpectomia ( n=403 ) o a lumpectomia seguita da radioterapia ( n=410 ).

Nello studio in doppio cieco e placebo controllato NSABP B-24 ( periodo di reclutamento: 1991–1994 ), tutte le pazienti randomizzate sono state assegnate in maniera casuale a lumpectomia più radioterapia e placebo ( n=900 ) oppure a lumpectomia più radioterapia più Tamoxifene ( n=899 ).

Gli endpoint includevano ricorrenza invasiva ipsilaterale di carcinoma mammario, carcinoma duttale in situ-ricorrenza ipsilaterale di carcinoma mammario, carcinomi mammari controlaterali, sopravvivenza generale e cancro-specifica e sopravvivenza dopo ricorrenza invasiva ipsilaterale di carcinoma mammario.

Il follow-up mediano è stato di 207 mesi per lo studio B-17 ( n=813 pazienti ) e 163 mesi per lo studio B-24 ( n=1799 pazienti ).

Dei 490 eventi di ricorrenza ipsilaterale di carcinoma mammario, 263 ( 53.7% ) sono risultati invasivi.

La radiazione ha ridotto la ricorrenza invasiva ipsilaterale di carcinoma mammario del 52% nel gruppo lumpectomia più radioterapia rispetto alla sola lumpectomia ( B-17, hazard ratio [ HR ] del rischio di I-IBTR=0.48, P inferiore a 0.001 ).

L’uso di lumpectomia più radioterapia più Tamoxifene ha ridotto la ricorrenza invasiva ipsilaterale di carcinoma mammario del 32% rispetto a lumpectomia più radioterapia più placebo ( B-24, HR del rischio di ricorrenza invasiva ipsilaterale di carcinoma mammario=0.68, P=0.025 ).

L’incidenza cumulativa a 15 anni di ricorrenza invasiva ipsilaterale di carcinoma mammario è stata pari a 19.4% per la sola lumpectomia, 8.9% per lumpectomia più radioterapia ( B-17 ), 10.0% per lumpectomia più radioterapia più placebo ( B-24 ) e 8.5% per lumpectomia più radioterapia più Tamoxifene.

L’incidenza cumulativa a 15 anni di tutti i carcinomi mammari controlaterali è stata pari al 10.3% per lumpectomia da sola, 10.2% per lumpectomia più radioterapia ( B-17 ), 10.8% per lumpectomia più radioterapia più placebo ( B-24 ) e 7.3% per lumpectomia più radioterapia più Tamoxifene.

La ricorrenza invasiva ipsilaterale di carcinoma alla mammella è risultata associata all’aumento del rischio di mortalità ( HR di morte=1.75, P inferiore a 0.001 ), a differenza della ricorrenza di carcinoma duttale in situ.

Dei 39 decessi osservati dopo ricorrenza invasiva ipsilaterale di carcinoma mammario, 22 sono stati attribuiti a carcinoma mammario.

Tra tutte le pazienti ( con o senza ricorrenza invasiva ipsilaterale di carcinoma mammario ), l’incidenza cumulativa a 15 anni di decesso per carcinoma mammario è stata pari a 3.1% per la sola lumpectomia, 4.7% per lumpectomia più radioterapia ( B-17 ), 2.7% per lumpectomia più radioterapia più placebo ( B-24 ) e 2.3% per lumpectomia più radioterapia più Tamoxifene.

In conclusione, benché la ricorrenza invasiva ipsilaterale di carcinoma mammario abbia aumentato il rischio di decesso legato a cancro mammario, la terapia radiante e il Tamoxifene ( Nolvadex ) hanno ridotto la ricorrenza invasiva ipsilaterale di carcinoma mammario e la prognosi a lungo termine è rimasta eccellente dopo chirurgia di conservazione mammaria per carcinoma duttale in situ. ( Xagena2011 )

Wapnir IL et al, J Natl Cancer Inst 2011; 103: 478-488


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