Sindrome dell’ovaio policistico
La sindrome dell’ovaio policistico si caratterizza per la presenza di iperandrogenismo ( aumento della concentrazione di ormoni sessuali maschili ) ed anovulatorietà cronica ( mancata ovulazione nel lungo periodo ).
Si è visto che esiste una certa familiarità in questo disturbo e la base genetica condizionerebbe un eccessiva produzione di androgeni da parte dell’ovaio ( cellule tecali ).
Un altro fattore predisponente è anche l’obesità, in quanto si è visto che il 20% delle pazienti che manifestano il problema sono donne sovrappeso predisposte ad insulino-resistenza con diabete.
Sintomi
Le donne che soffrono di sindrome dell’ovaio policistico manifestano clinicamente quattro sintomi: amenorrea o oligomenorrea, sterilità, irsutismo, obesità.
Diagnosi
Prevede l’ecografia transvaginale che evidenzia numerosi follicoli, di dimensioni simili ( 5-6 mm ) disposti a corona nella parte più esterna dell’ovaio ( normalmente si vede un follicolo più grande dominante su tutti gli altri ).
Circa il 70-80% delle pazienti presenta aumento dell’LH, aumento degli androgeni circolanti, aumento dell’estrone, mentre la prolattina va da valori normali a lievemente aumentati.
Nel 50-70% dei casi è presente insulino-resistenza con iperinsulinemia dipendente dal peso.
L’aumento dell’insulina circolante va a stimolare la secrezione del LH che induce un aumento della sintesi degli androgeni e un arresto dello sviluppo del follicolo con mancata ovulazione.
La sindrome dell’ovaio policistico può essere causa di carcinomi dell’ovaio, carcinomi dell’endometrio e della mammella, il più frequente è quello dell’endometrio specie nelle pazienti obese, ipertese, nullipare o sub fertili.
Terapia
Può essere sintomatica, correttiva dell’iperinsulinemia, stimolante l’ovulazione.
Il trattamento dei sintomi - Si effettua con estroprogestinici quali l'Etinilestradiolo e il Ciproterone acetato.
Dopo alcuni mesi dal trattamento si osserva una riduzione dell’acne e dell’ipertricosi.
Il progesterone micronizzato può essere utilizzato alla dose di 100-200 mg, due volte al giorno per 12 giorni per favorire l’ovulazione e ridurre la perdita mestruale.
Talvolta possono essere utilizzati antiandrogeni quali Spironolattone, Finasteride, Flutamide. trattamenti analoghi del GnRh e Glucocorticoidi.
Il trattamento dell’iperinsulinemia - Si realizza con la Metformina che può però causare: nausea, vomito, diarrea e acidosi metabolica in pazienti sottoposte ad esami radiologici con mezzo di contrasto.
il trattamento dell’anovulazione - Il farmaco di scelta è il Clomifene citrato 50 mg, 1 volta al giorno dal V al IX giorno del ciclo; possono essere somministrate anche gonadotropine ed analoghi del GnRh.
Esistono anche terapie chirurgiche ( drilling dell’ovaio, elettrocoagulazione laparoscopica, resezione cuneiforme dell’ovaio ) per quelle pazienti che non rispondono alla terapia farmacologica.( Xagena2010 )
Gyne2010
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