Vaccino contro il papillomavirus: Gardasil
Il papillomavirus umano ( HPV ) è la più comune infezione trasmessa per via sessuale.
I Centers for Disease Control and Prevention ( CDC ) stimano che circa 6.2 milioni di americani ogni anno si infettano con HPV genitale, e che più della metà di tutti gli uomini e le donne sessualmente attivi hanno contratto questa infezione almeno una volta nella loro vita.
Ogni anno negli Stati Uniti ci sono 9.710 nuovi casi di carcinoma della cervice e 3700 decessi.
Nel mondo, il carcinoma cervicale è il secondo tumore più comune nelle donne, e si ritiene che ogni anno sia causa di 470.000 nuovi casi e 233.000 morti.
Che cos’è Gardasil ?
Gardasil è un vaccino. Si tratta di una sospensione iniettabile contenente proteine L1 purificate per 4 tipi del papillomavirus umano ( tipi 6, 11, 16 e 18 ).
Per che cosa si usa Gardasil ?
Gardasil viene utilizzato come vaccino contro le patologie causate dal papillomavirus umano ( HPV ) di tipo 6, 11, 16 e 18. Gardasil è indicato per la protezione contro la displasia di alto grado del collo dell’utero o della vulva, il carcinoma del collo dell’utero e i condilomi provocati da queste infezioni da HPV.
L’efficacia di Gardasil è stata studiata in donne adulte di età compresa tra i 16 e i 26 anni, mentre la sua immunogenicità è stata studiata in bambini e adolescenti di età compresa tra i 9 e i 15 anni. L’efficacia protettiva del vaccino non è stata studiata nei maschi.
Come si usa Gardasil ?
Gardasil viene somministrato a pazienti di 9 anni di età o più, in tre dosi, lasciando trascorrere un intervallo di 2 mesi tra la prima e la seconda dose e un intervallo di 4 mesi tra la seconda e la terza dose. Nel caso in cui sia necessario un programma vaccinale alternativo, la seconda dose deve essere somministrata almeno 1 mese dopo la prima dose, e la terza dose almeno 3 mesi dopo la seconda dose. Tutte e tre le dosi devono essere somministrate entro il periodo di 1 anno. Il vaccino viene somministrato per iniezione intramuscolare, preferibilmente nel braccio o nella coscia.
Come agisce Gardasil ?
I papillomavirus sono virus che causano verruche e crescita abnorme dei tessuti. Esistono oltre 100 tipi di papillomavirus, alcuni dei quali associati ai tumori maligni dei genitali. I tipi di HPV 16 e 18 sono responsabili del 70% circa dei carcinoma del collo dell’utero, mentre i tipi di HPV 6 e 11 provocano circa il 90% dei casi conditomi.
Tutti i papillomavirus hanno un involucro, o capside, costituito da proteine ( proteine L1 ). Gardasil contiene le proteine L1 purificate per 4 tipi di papillomavirus umano ( i tipi 6, 11, 16 e 18 ). Le proteine contenute nel vaccino sono prodotte con un metodo noto come tecnologia del DNA ricombinante, vengono cioè ottenute da un lievito in cui è stato inserito un gene ( DNA ) che lo rende in grado di produrre le proteine L1. Esse vengono assemblate in particelle virus-simili. Inoltre, il vaccino contiene un adiuvante ( un composto contenente alluminio ) per stimolare una risposta migliore.
Quando un paziente riceve il vaccino, il sistema immunitario produce anticorpi contro queste proteine. Gli anticorpi aiutano a neutralizzare il virus. In caso di esposizione al virus in seguito alla vaccinazione, il sistema immunitario sarà in grado di produrre gli anticorpi più rapidamente. L’organismo sarà quindi in grado di proteggersi dalle malattie causate da questi virus
Quali studi sono stati svolti su Gardasil ?
Gli effetti di Gardasil sono stati analizzati in modelli sperimentali prima di essere studiati sugli esseri umani. I quattro studi principali sono stati condotti su oltre 20.000 donne di età compresa tra i 16 e i 26 anni. Gardasil è stato confrontato con un placebo. Gli studi hanno esaminato il numero di donne che hanno sviluppato condilomi, lesioni genitali o crescita cellulare abnorme correlati a infezioni da HPV. Le donne partecipanti agli studi sono state successivamente tenute sotto controllo per 2-4 anni.
Quali benefici ha mostrato Gardasil nel corso degli studi ?
Gardasil è risultato efficace nella prevenzione della displasia del collo dell’utero e delle lesioni genitali esterne correlate all’HPV 6, 11, 16 e 18. Prendendo in esame i risultati di tutti e quattro gli studi assieme, tra le donne che in passato non avevano mai contratto un’infezione da HPV 6, 11, 16 e 18 e che si sono sottoposte all’intero programma vaccinale, nessuna paziente trattata con Gardasil ( 8.487 donne ) ha sviluppato lesioni displastiche di alto grado del collo dell’utero causate da HPV 16 o 18, mentre 53 delle 8.460 donne a cui è stato somministrato un placebo come vaccino hanno riportato lesioni di questo genere. Per quanto riguarda i condilomi causati da HPV 6, 11, 16 o 18, esaminando complessivamente i risultati di tre studi, questa condizione è stata osservata in 1 paziente del gruppo vaccinato con Gardasil ( 7.897 donne ) e in 91 pazienti del gruppo trattato con placebo ( 7.899 donne ).
Quali sono i rischi associati a Gardasil ?
Gli effetti indesiderati osservati più di frequente negli studi ( in più di 1 paziente su 10 ) sono piressia e reazioni in corrispondenza del punto dell’iniezione ( arrossamento, dolore, gonfiore ). Per la lista completa degli effetti indesiderati rilevati con Gardasil, è opportuno considerare il foglietto illustrativo.
Gardasil non deve essere somministrato in soggetti che potrebbero essere ipersensibili al principio attivo o a uno qualsiasi degli altri ingredienti. Se una paziente mostra segni di allergia dopo la somministrazione di una dose di Gardasil, la somministrazione delle altre dosi del vaccino deve essere interrotta. La vaccinazione deve essere rimandata nelle pazienti che presentano una malattia con febbre alta.
Perchè è stato approvato Gardasil ?
Il Comitato per i Medicinali per Uso Umano ( CHMP ) ritiene che i benefici di Gardasil siano superiori ai rischi nella vaccinazione finalizzata a prevenire lesioni ( CIN 2/3 ) e carcinomi del collo dell’utero, lesioni della vulva ( VIN 2/3 ) e lesioni genitali esterne ( condilomi acuminati ) provocati da HPV 6, 11, 16 e 18, e ne ha pertanto raccomandato il rilascio dell'autorizzazione all'immissione in commercio.
Fonte: EMEA; 2006
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