Parto immediato rispetto a gestione della attesa dopo rottura delle membrane pretermine pre-travaglio vicino al termine
La rottura delle membrane pretermine pre-travaglio vicino al termine è associata a un aumentato rischio di infezione neonatale, ma il parto immediato è associato al rischio di prematurità.
L'equilibrio dei rischi non è ben definito.
Si è voluto verificare se il parto immediato in gravidanze singole con rottura delle membrane vicino al termine possa ridurre le infezioni neonatali senza aumentare altre morbilità.
PPROMT era uno studio multicentrico, randomizzato, controllato, effettuato in 65 Centri in 11 Paesi.
Sono state incluse le donne di età superiore a 16 anni con gravidanze singole e membrane rotte prima dell'inizio del travaglio tra 34 settimane e 36 settimane e 6 giorni che non avevano segni di infezione.
Le donne sono state assegnate in maniera casuale a parto immediato o a gestione dell’attesa.
L'esito primario era l'incidenza di sepsi neonatale. Gli esiti secondari includevano un indicatore composito di morbilità e mortalità neonatale ( ad esempio, sepsi, ventilazione meccanica per 24 ore o più, nati morti, o morte neonatale ); sindrome da stress respiratorio; qualsiasi ventilazione meccanica; durata della permanenza in una unità di terapia intensiva neonatale o in una unità di cura speciale.
Gli esiti materni secondari includevano emorragie pre-parto o intra-parto, febbre durante il parto, trattamento con antibiotici post-parto, e modalità del parto.
Tra il 2004 e il 2013, sono state reclutate e assegnate in modo casuale 1.839 donne: 924 al gruppo di parto immediato e 915 al gruppo di gestione dell’attesa.
Una donna del gruppo di parto immediato e 3 del gruppo di attesa sono state escluse dalle analisi primarie.
La sepsi neonatale si è verificata in 23 neonati su 923 ( 2% ) le cui madri sono state assegnate al parto immediato e in 29 neonati su 912 ( 3% ) le cui madri sono state assegnate alla gestione dell’attesa ( rischio relativo, RR=0.8, P=0.37 ).
L'esito composito secondario di morbilità e mortalità neonatale si è verificato in 73 neonati su 923 ( 8% ) di madri assegnate al parto immediato e in 61 neonati su 911 ( 7% ) di madri assegnate alla gestione dell’attesa ( RR=1.2, P=0.32 ).
Tuttavia, i neonati nati da madri nel gruppo di parto immediato hanno avuto aumentati tassi di distress respiratorio ( 76 su 919, 8%, vs 47 su 910, 5%, RR=1.6, P=0.008 ) e di qualsiasi ventilazione meccanica ( 114 su 923, 12%, vs 83 su 912, 9%, RR 1.4, P=0.02 ) e hanno trascorso più tempo in terapia intensiva ( mediana 4.0 giorni vs 2.0 giorni, P minore di 0.0001 ), rispetto ai neonati nati da madri nel gruppo di gestione dell’attesa.
Rispetto alle donne assegnate al gruppo di parto immediato, quelle assegnate al gruppo di gestione dell’attesa hanno avuto maggiori rischi di emorragia ante-parto o intra-parto ( RR=0.6 ), febbre durante il parto ( RR=0.4 ), e uso di antibiotici dopo il parto ( RR=0.8 ), e degenza più lunga ( P minore di 0.0001 ), ma un minore rischio di parto cesareo ( RR=1.4 ).
In assenza di evidenti segni di infezione o compromissione fetale, dovrebbe essere seguita una politica di gestione dell’attesa con appropriata sorveglianza del benessere materno e fetale nelle donne in gravidanza che si presentano con rottura delle membrane vicino al termine. ( Xagena2016 )
Morris JM et al, Lancet 2016; 387: 444-452
Gyne2016
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