Patologie del feto e dei suoi annessi: infezione da Parvovirus B19
Il Parvovirus B19 appartiene alla famiglia Parvoviridae; è il virus responsabile della quinta malattia.
Da un punto di vista clinico la patologia si esprime in due fasi:
la prima fase comprende uno stato di malessere generale, febbricola, reticolocitopenia e riduzione dell’emoglobina da diminuzione delle cellule staminali eritroidi del midollo;
la seconda fase, che compare dopo circa 20 giorni, comporta rash cutaneo, artralgia e artrite.
Nella persona sana, l’infezione da Parvovirus B19 è certamente una malattia da immunocomplessi, mentre nelle persone immuno-compromesse, o affette da anemia emolitica cronica, determina un’infezione cronica degli eritrociti e una conseguente anemia da distruzione delle cellule eritroidi.
In gravidanza, il rischio di trasmissione verticale si aggira attorno al 10%, e si può verificare ad ogni trimestre col passaggio del virus attraverso la placenta, fatto che si verifica solitamente dopo 5 settimane dall’infezione materna.
Il feto è particolarmente vulnerabile prima della 20a settimana, poiché il Parvovirus induce aplasia delle cellule della serie rossa proprio nel periodo in cui si ha il massimo incremento eritrocitario per soddisfare le richieste metaboliche, ma quando in realtà la sopravvivenza degli eritrociti è breve; il sistema immunitario, ancora immaturo, non è in grado di eliminare il virus, e così si arriva a sviluppare un’infezione prolungata.
L’infezione in gravidanza è responsabile di severe complicazioni:
morte fetale in utero se l’infezione è trasmessa prima della 20a settimana;
idrope fetale; insufficienza cardiaca congestizia e miocardite virale;
anemia congenita;
malformazioni come atrofia cerebrale, difetti oculari di vario genere, lesioni midollari focali, sindrome emofagocitica.
La diagnosi viene effettuata con l’isolamento del virus dagli eritroblasti e dai tessuti fetali, riscontro di IgM e IgG nelle donne gravide esposte al virus, ecografia e cordonocentesi.
In caso di esposizione al virus non sono indicati antivirali o vaccini, mentre è d’obbligo l’isolamento e utile la trasfusione. ( Xagena2010 )
Gyne2010
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