Sterilizzazione volontaria, aspetti medico-legali
Con il termine sterilizzazione si intendono tutte le metodiche atte ad impedire la procreazione in via definitiva.
Si distinguono una sterilizzazione medica e una contraccettiva.
La sterilizzazione medica comprende sia l’impiego di farmaci con la funzione di esaurire l’ovogenesi nella donna e la spermiogenesi nell’uomo, sia interventi chirurgici.
Viene anche chiamata sterilizzazione terapeutica o curativa, in quanto viene impiegata per contrastare una patologia in corso che ha come conseguenza secondaria la sterilizzazione.
L’intervento è giustificato dal principio terapeutico secondo il quale è lecito sacrificare la parte malata del fisico per guarire l’intero organismo.
Per quanto riguarda la sterilizzazione contraccettiva si pongono maggiori problemi riguardanti il campo etico.
Nel corso degli anni sono stati presentati al parlamento diversi progetti di legge mirati alla depenalizzazione o alla legalizzazione della sterilizzazione volontaria, prendendo spunto dall’abrogazione di una legge che puniva la procurata impotenza alla procreazione.
La corte di cassazione ritiene che il concetto di pratica terapeutica possa essere esteso, potendosi applicare anche a quegli interventi di sterilizzazione che non hanno relazione con terapie di eventuali patologie in corso, ma voluti dal soggetto interessato in funzione ai suoi personali progetti di vita o di relazione interpersonale.
In conclusione, la sterilizzazione volontaria, pur compromettendo l’integrità fisica, deve essere considerata atto lecito. ( Xagena2010 )
Gyne2010
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