Teratogenicità dose-dipendente di Valproato in monoterapia e politerapia
È stato valutato il rischio di malformazioni congenite maggiori in associazione con l'uso materno di Acido Valproico ( Valproato; Depakin ) in monoterapia o come terapia aggiuntiva, e la sua relazione con la dose.
L'analisi si è basata sui dati acquisiti in modo prospettico da EURAP, un registro di donne trattate con farmaci antiepilettici all'inizio della gravidanza, in cui l'esito primario era la presenza di malformazioni congenite maggiori a un anno dal parto.
L'esposizione è stata definita per tipo e dose di farmaci antiepilettici al momento del concepimento.
Il confronto è stato fatto tra 3 tipi di esposizione: Acido Valproico in monoterapia ( n=1.224 ); Acido Valproico combinato con Lamotrigina ( Lamictal ) ( n=159 ); Acido Valproico combinato con un'altro farmaco ma non Lamotrigina ( n=205 ).
La frequenza di malformazioni congenite maggiori un anno dopo la nascita è stata del 10.0% per Acido Valproico in monoterapia, 11.3% per le esposizioni a Acido Valproico e Lamotrigina, e 11.7% per le esposizioni a Acido Valproico più un altro farmaco antiepilettico ( non Lamotrigina ).
Indipendentemente dal gruppo di esposizione, la frequenza di malformazioni congenite maggiori è aumentata con la dose di Acido Valproico, essendo più alta a dosi uguali o superiori a 1.500 mg/die ( 24.0% per la monoterapia, 31.0% per Acido Valproico + Lamotrigina, e 19.2% per Acido Valproico + altri antiepilettici ), ed è stata simile tra i gruppi di trattamento al dosaggio più basso di Acido Valproico inferiore a 700 mg/die ( 5.9% per la monoterapia, 7.0% per Acido Valproico + Lamotrigina, e 5.4% per Acido Valproico + altri antiepilettici ).
Un conclusione, il rischio di malformazioni congenite maggiori associato all’esposizione a Acido Valproico aumenta con l’incremento della dose di Acido Valproico, sia in presenza che in assenza di un farmaco antiepilettico concomitante, e sembra essere correlato principalmente alla dose di Acido Valproico. ( Xagena2015 )
Tomson T et al, Neurology 2015; 85: 866-872
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