Tumori del trofoblasto di origine gestazionale


I tumori del trofoblasto di origine gestazionale rappresentano una complicanza rara della gravidanza e sono causati dalla degenerazione del tessuto placentare.
Comprendono la mola vescicolare o idatiforme, sia parziale che completa, la mola invasiva, il coriocarcinoma ed il tumore del trofoblasto intermedio.
I tumori del trofoblasto sono molto rari nei paesi industrializzati con un’incidenza di circa un caso ogni 1500 di gravidanza per la mola vescicolare e di un caso ogni 20000-40000 gravidanze per il cariocarcinoma.

Sintomatologia e presentazione clinica

Nella gravidanza molare sia completa che parziale si hanno perdite ematiche nel primo trimestre con un quadro di minaccia di aborto o di aborto in atto, associato ad iperemesi gravidica.

Il cariocarcinoma ha come sede più frequente l’utero che va incontro ad aumento volumetrico e metrorragia, la maggior parte dei sintomi insorgono entro il primo anno dalla gravidanza, ma sono stati riportati casi anche dopo molti anni; poiché un terzo dei casi di coriocarcinoma viene diagnosticato solo per la presenza di metastasi, i sintomi d’insorgenza sono determinati dagli organi coinvolti.
Per esempio l’interessamento polmonare può essere causa di sintomi come tosse, emottisi, dispnea, insufficienza respiratoria, mentre l’interessamento del sistema nervoso centrale può dare una sindrome ipertensiva endocranica.

Diagnosi

La mola vescicolare raramente viene diagnosticata sulla base della sintomatologia, in quanto molto simile alla sintomatologia riscontrabile nella minaccia di aborto e soprattutto nelle gravidanze gemellari, l’esame ecografico e il dosaggio della beta-hCG non sono in grado di dare una certezza di diagnosi, l’unico modo per diagnosticare la malattia molare è l’esame istologico.
Nel cariocarcinoma è necessario definire l’estensione della malattia, cioè valutare le sedi metastatiche, mediante visita ginecologica durante la quale possono essere evidenziate metastasi vaginali cervicali, ecografia pelvica trans vaginale per valutare localizzazioni miometriali, endometriali e pelviche, TAC, RM, per le localizzazioni a distanza, come ad esempio a livello polmonare.

Terapia

Nella mola vescicolare si esegue un’evacuazione del materiale molare della cavità uterina ( isterosuzione, durante infusione uterotonica con ossitocina ) e chemioterapia ( Methotrexate, Ciclofosfamide, Vincristin e Actinomicina D ) , nel cariocarcinoma si ricorre alla chemioterapia. La chemioterapia, verrà ovviamente valutata in base alla paziente e al rischio a cui e sottoposta.( Xagena2010 )



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