Deterioramento cognitivo riportato dalle donne con tumore alla mammella in fase iniziale assegnate alla terapia endocrina da sola rispetto alla terapia chemioendocrina: studio TAILORx
Il deterioramento cognitivo correlato al tumore è comune durante la chemioterapia adiuvante e può persistere.
TAILORx ha fornito una nuova opportunità per valutare prospetticamente il deterioramento cognitivo riportato dalle pazienti tra le donne con carcinoma mammario in fase iniziale che sono state assegnate casualmente alla terapia chemioendocrina rispetto alla sola terapia endocrina, permettendo di quantificare il contributo unico della chemioterapia al deterioramento cognitivo tumore-correlato.
Le donne con un punteggio di recidiva basato sull’analisi di 21 geni compreso tra 11 e 25 arruolate in TAILORx sono state assegnate in modo casuale alla terapia chemioendocrina o alla terapia endocrina.
Il danno cognitivo è stato valutato in un sottogruppo di 552 donne valutabili utilizzando il questionario FACT-Cog ( Functional Assessment of Cancer Therapy-Cognitive Function ) in 37 punti somministrato al basale, a 3, 6, 12, 24 e 36 mesi.
FACT-Cog includeva la scala PCI ( Perceived Cognitive Impairment ) in 20 punti, l’endpoint primario.
Sono stati definiti a priori i cambiamenti clinicamente significativi e sono stati modellati i punteggi PCI su PCI basale, trattamento e altri fattori.
I punteggi FACT-Cog PCI sono risultati significativamente più bassi, indicando una maggiore compromissione, a 3, 6, 12, 24 e 36 mesi rispetto al basale per entrambi i gruppi.
L'entità dei punteggi delle modifiche di PCI è stata maggiore per la terapia chemioendocrina rispetto a terapia endocrina a 3 mesi, l'endpoint primario di prova prespecificato, e a 6 mesi, ma non a 12, 24 e 36 mesi.
I test di interazione tra lo stato di menopausa e il trattamento non sono stati significativi.
La terapia chemioendocrina adiuvante è risultata associata a deterioramento cognitivo significativamente maggiore rispetto a terapia endocrina a 3 e 6 mesi.
Queste differenze si sono ridotte nel tempo, senza differenze significative osservate a 12 mesi e oltre.
Questi risultati indicano che la chemioterapia produce un deterioramento cognitivo precoce, ma non prolungato, rispetto alla terapia endocrina, fornendo rassicurazione alle pazienti in cui la chemioterapia adiuvante è indicata per ridurre il rischio di recidiva. ( Xagena2020 )
Wagner LI et al, J Clin Oncol 2020; 38: 1875-1886
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