Terapia più lunga, amenorrea iatrogenica e sopravvivenza nel tumore alla mammella in fase precoce
I regimi chemioterapici che combinano antracicline e taxani portano a un miglioramento della sopravvivenza libera da malattia e della sopravvivenza generale tra le donne con tumore del seno, operabile, con linfonodi positivi.
L’efficacia di regimi concomitanti verso sequenziali non è nota.
Un gruppo di ricercatori statunitensi ha assegnato in maniera casuale 5.351 pazienti con tumore del seno in fase iniziale, operabile e con linfonodi positivi a ricevere 4 cicli di Doxorubicina e Ciclofosfamide seguiti da 4 cicli di Docetaxel ( terapia sequenziale ); 4 cicli di Doxorubicina e Docetaxel ( terapia Doxorubicina-Docetaxel ) o 4 cicli di Doxorubicina, Ciclofosfamide e Docetaxel ( terapia concomitante ).
Lo scopo primario è stato quello di esaminare se la terapia concomitante fosse più efficace di quella sequenziale, e se il regime Doxorubicina-Docetaxel fosse efficace quanto quello con terapia concomitante.
Gli obiettivi secondari erano la valutazione degli effetti tossici e la correlazione tra amenorrea ed esiti nelle donne in premenopausa.
A un follow-up mediano di 73 mesi, la sopravvivenza generale è risultata migliore nel gruppo terapia sequenziale ( sopravvivenza generale a 8 anni: 83% ) rispetto al gruppo Doxorubicina-Docetaxel ( sopravvivenza generale: 79%; hazard ratio per la morte, HR=0.83; P=0.03 ) e al gruppo terapia contemporanea ( sopravvivenza generale: 79%; HR=0.86; P=0.09 ).
La sopravvivenza libera da malattia è risultata migliorata nel gruppo terapia sequenziale ( sopravvivenza libera da malattia a 8 anni: 74% ) rispetto al gruppo Doxorubicina-Docetaxel ( sopravvivenza libera da malattia: 69%; hazard ratio per ricorrenza, una seconda condizione maligna o morte, HR=0.80; P=0.001 ) e al gruppo terapia concomitante ( sopravvivenza libera da malattia, 69%; HR=0.83; P=0.01 ).
Il regime Doxorubicina-Docetaxel ha mostrato non-inferiorità rispetto alla terapia concomitante per la sopravvivenza generale ( HR=0.96 ).
La sopravvivenza generale è migliorata nei pazienti con amenorrea per 6 o più mesi tra i gruppi di trattamento, indipendentemente dallo status del recettore per gli estrogeni.
In conclusione, la terapia sequenziale ha migliorato la sopravvivenza libera da malattia rispetto alle terapie Doxorubicina-Docetaxel o concomitante. e ha migliorato la sopravvivenza generale rispetto al regime Doxorubicina-Docetaxel.
L’amenorrea è risultata associata a una maggiore sopravvivenza indipendentemente dal trattamento dallo status del recettore degli estrogeni. ( Xagena2010 )
Swain SM et al, N Engl J Med 2010; 362: 2053-2065
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