Efficacia del test per papillomavirus umano per l'identificazione di carcinomi cervicali invasivi e neoplasia intraepiteliale cervicale
Il test per il papillomavirus umano ( HPV ) è più sensibile, ma meno specifico dell’esame citologico per identificare la neoplasia cervicale intraepiteliale ( CIN ).
È stata valutata l’efficacia dello screening per carcinoma cervicale basato su test per HPV.
Tra marzo 2004 e dicembre 2004, in due fasi separate di reclutamento, donne di età compresa tra 25 e 60 anni sono state assegnate in maniera casuale a citologia convenzionale o a test per HPV in combinazione con citologia in fase liquida ( prima fase ) o ai singoli esami ( seconda fase ).
Durante la fase 1, donne positive per HPV e di età compresa tra 35 e 60 anni sono state indirizzate a colposcopia, mentre donne di età compresa tra 25 e 34 anni sono state indirizzate a colposcopia solo se anche l’esame citologico risultava anomalo o il test per HPV rimaneva positivo.
Nella fase 2, le donne nel gruppo HPV sono state indirizzate a colposcopia se il test per HPV risultava positivo.
Due turni di screening sono stati effettuati in ciascuna fase e tutte le donne sono state sottoposte a test citologico solo nel secondo turno.
L’endpoint primario era l’identificazione di neoplasia cervicale intraepiteliale di grado 2 e 3 CIN e di carcinoma cervicale invasivo durante il primo e il secondo turno di screening e le analisi sono state effettuate per intention-to-screen.
Per entrambe le fasi, 47.001 donne sono state assegnate in maniera casuale al gruppo citologia e 47.369 a test per HPV.
In totale, 33.851 donne del gruppo citologia e 32.998 del gruppo test per HPV sono state sottoposte a un secondo turno di screening.
L’identificazione dei tumori cervicali invasivi è risultata simile per i due gruppi nel primo turno di screening ( 9 nel gruppo citologia versus 7 in quello HPV, p=0.62 ); non sono stati identificati casi nel gruppo HPV durante il turno 2, rispetto a 9 nel gruppo citologia ( p=0.004 ).
In totale, nei due turni di screening, sono stati identificati 18 carcinomi invasivi nel gruppo citologia versus 7 nel gruppo HPV ( p=0.028 ).
Tra le donne di età compresa tra 35 e 60 anni, al primo turno l’identificazione relativa ( test HPV vs citologia ) è stata 2.00 per CIN2, 2.08 per CIN3 e 2.03 per CIN2, e 3 insieme.
Al turno 2, l’identificazione relativa è stata 0.54 per CIN2, 0.48 per CIN3 e 0.51 per CIN2, e 3 insieme.
Tra le donne di età compresa tra 25 e 34 anni, è stata osservata una significativa eterogeneità tra le fasi nell’identificazione relativa di CIN3.
Al turno 1 l’identificazione relativa è stata 0.93 nella fase 1 e 3.91 nella fase 2. Al turno 2 l’identificazione relativa è stata 1.34 nella fase 1 e 0.20 nella fase 2.
Unendo le due fasi, il rapporto di identificazione di CIN2 per donne di età compresa tra 25 e 34 anni è stato 4.09 al turno 1 e 0.64 al turno 2.
In conclusione, lo screening basato su HPV è risultato più efficace di quello basato sulla citologia nella prevenzione del carcinoma cervicale invasivo, identificando più precocemente lesioni persistenti di alto grado con conseguente più lungo periodo a basso rischio.
Tuttavia, nelle donne più giovani, lo screening per HPV ha prodotto una sovradiagnosi dei casi di CIN2 regressivi. ( Xagena2010 )
Ronco G et al, Lancet Oncol 2010; 11: 249-257
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