La sclerosi multipla è causata dal virus di Epstein-Barr ?
Durante le precedenti due decadi, i risultati di numerosi studi hanno indicato un possibile ruolo per il virus di Epstein-Barr nella genesi della sclerosi multipla.
Una meta-analisi aveva riscontrato nei soggetti infettati con il virus di Epstein-Barr un rischio superiore di 10 volte di sviluppare sclerosi multipla rispetto ai soggetti sieronegativi per EBV ( Inoltre, aumentati titoli anticorpali anti-EBV sono stati riportati fino a 10 anni prima dei sintomi iniziali della sclerosi multipla ( JAMA 2001; JAMA 2005 ).
Uno studio coordinato da Alberto Ascherio dell’Harward Medical School di Boston ha studiato l’associazione tra infezione da virus di Epstein-Barr ed insorgenza di sclerosi multipla.
La principale scoperta dello studio ha riguardato i titoli anticorpali verso il complesso EBNA e la sua componente EBNA-1 nei soggetti con sclerosi multipla.
E’ stato osservato un aumento dei titoli anticorpali 20 anni prima dell’insorgenza dei sintomi di sclerosi multipla, e questi aumenti sono rimasti costanti nel tempo.
La relazione temporale tra cambiamenti nei titoli anticorpali anti-EBV e l’insorgenza di sclerosi multipla può essere meglio compresa se si considerano globalmente i risultati di diversi studi ( Nurses’ Health Study, lo studio condotto tra il personale dell’US Army, lo studio nel Vasterbotten County ), oltre allo studio di DeLorenze e Colleghi.
In ciascuna coorte, aumenti significativi degli anticorpi verso il complesso EBNA o la componente EBNA-1 sono stati trovati anni prima dell’insorgenza della malattia.
Se ciò fosse confermato da altri studi, sarebbe possibile diagnosticare la sclerosi multipla molto prima della sua manifestazione.
La pubertà la prima fase dell’età adulta potrebbero rappresentare l’età della vulnerabilità per l’acquisizione della malattia
Gli Autori si sono chiesti quale sia la causa dell’aumento dei titoli anticorpali del complesso EBNA e della componente EBNA-1 nella prima fase dell’età adulta.
Una delle ipotesi si basa sul fatto che l’evento scatenante sia l’infezione con un microrganismo che altera l’equilibrio ospite-virus EBV, forse attivando le cellule T di memoria EBV-specifiche.
Un’altra possibilità è la reinfezione con un ceppo EBV differente da quello originariamente presente nell’ospite.
Due tipi di virus di Epstein-Barr circolano nella popolazione umana: tipo 1 ( o tipo A ) e tipo 2 ( o tipo B ).
EBV tipo 1 predomina negli Stati Uniti ed in Europa.
Altre sostanziali variazioni esistono nel gruppo EBV, probabilmente prodotte dall’evoluzione genetica influenzata dall’immunità cellulare EBV-specifica.
L’evidenza epidemiologica ha indicato che le persone con elevati titoli di anticorpi diretti contro il complesso EBNA e la sua componente EBNA-1 sono a maggior rischio di sviluppare sclerosi multipla.
Tuttavia, i meccanismi alla base di questa associazione non sono chiari.
Un’ipotesi che sta guadagnando un crescente consenso è che l’infezione da EBV nei soggetti geneticamente suscettibili attiva i linfociti T che cross-reagiscono con gli antigeni della mielina.
Due peptidi di EBV sono stati identificati come bersaglio della risposta immunitaria nel liquido cerebrospinale dei pazienti con sclerosi multipla.
L’evidenza che correla l’infezione da virus di Epstein-Barr ad altre malattie autoimmuni, soprattutto il lupus eritematoso sistemico, sembra indicare che EBV può avere un ruolo nel predisporre i soggetti all’autoimmunità. ( Xagena2006 )
Fonte: Archives of Neurology 2006
Neuro2006 Inf2006
Indietro
Altri articoli
Trattamento diretto all'ipossia del carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano
La chemioradioterapia standard a scopo curativo per il carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano ( HPV ) determina una tossicità...
Tabelecleucel per pazienti sottoposti a trapianto allogenico di cellule staminali ematopoietiche o di organi solidi con malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus EBV dopo fallimento di Rituximab con o senza chemioterapia: studio AL
La sopravvivenza nella malattia linfoproliferativa post-trapianto positiva al virus di Epstein-Barr ( EBV ) dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche...
Terapia antivirale ed esiti a 10 anni nel carcinoma epatocellulare resecato correlato al virus dell'epatite B e delll'epatite C
Esistono dati limitati sull’utilizzo del trattamento antivirale e sul suo impatto sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare (...
LOAd703, una terapia genica immunostimolante basata su virus oncolitici, combinata con chemioterapia per il tumore del pancreas non-resecabile o metastatico: studio LOKON001
L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...
Vaccinazione contro il virus respiratorio sinciziale in gravidanza
Il virus respiratorio sinciziale ( VRS ) è un virus a RNA che infetta l’apparato respiratorio. Nella maggioranza dei casi...
Conservazione del sito di legame di Nirsevimab nella glicoproteina di fusione del virus respiratorio sinciziale in tutto il mondo tra il 1956 e il 2021
Nirsevimab ( Beyfortus ) è un anticorpo monoclonale con emivita estesa contro la proteina di fusione del virus respiratorio sinciziale...
Arexvy, vaccino per proteggere dalla malattia del tratto respiratorio inferiore causata dal virus respiratorio sinciziale
Arexvy è un vaccino per adulti di età pari o superiore a 60 anni in grado di proteggere dalla malattia...
Efficacia e sicurezza di JNJ-73763989, un siRNA, e del modulatore dell'assemblaggio del capside Bersacapavir con analoghi nucleosidici o nucleotidici per il trattamento dell'infezione cronica da virus dell'epatite B: studio REEF-1
JNJ-73763989 ( JNJ-3989 ), un piccolo RNA interferente, è mirato a tutti gli RNA del virus dell'epatite B ( HBV...
Benefici a lungo termine dall’inizio precoce della terapia antiretrovirale nell’infezione da virus HIV
Per le persone con infezione da HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) e conta di CD4+ superiore a 500 cellule/mm3,...
Pitavastatina per prevenire le malattie cardiovascolari nell'infezione da virus HIV
Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore tra le persone con infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), quindi...