Riattivazione del virus HBV dopo trapianto di cellule staminali ematopoietiche


E’stato riscontrato un elevato tasso di riattivazione della infezione da virus dell’epatite B ( HBV ) nei pazienti naive al trattamento ( mai trattati ) sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche.

Sono stati reclutati pazienti naive al trattamento negativi per l'antigene di superficie dell'epatite B ( HBsAg ) e positivi per gli anticorpi contro l'antigene core dell'epatite B ( anti-HBc ) sottoposti a trapianto di cellule staminali ematopoietiche, autologo o allogenico, presso il Queen Mary Hospital di Hong Kong.
Complessivamente, 328 pazienti sono stati sottoposti a trapianto; di questi il 27.3% ( n=89 ) erano HBsAg-negativi e anti-HBc-positivi.

Degli 89 pazienti, il 75.3% ( n=67 ) aveva rispettato tutti i criteri di inclusione, e questi pazienti sono stati inseriti nelle analisi.
Tutti i pazienti avevano al basale livelli sierici di HBV DNA non-rilevabili ( inferiori a 10 UI/mL ).

La durata mediana del follow-up è stata di 52 settimane.

Ogni paziente che andava incontro a riattivazione virale poteva iniziare il trattamento con Entecavir ( Baraclude ), non appena il virus fosse stato rilevato.

Nel complesso, 14 pazienti hanno sviluppato riattivazione dopo una mediana di 40 settimane, di cui 11 pazienti ( 84.6% ) sono rimasti HBsAg-negativi alla riattivazione.
Il livello medio di HBV DNA alla riattivazione era pari a 25.9 UI/mL.

I ricercatori hanno usato il metodo di Kaplan-Meier per determinare il tasso cumulativo a 2 anni di riattivazione del virus HBV, che è stato pari al 36.8%.

La terapia con Entecavir è risultata efficace nel controllare la riattivazione per tutti i pazienti che hanno di nuovo sperimentato l’infezione da HBV.

I pazienti con malattia graft-versus-host acuta o cronica ( GVHD ) avevano un più alto tasso a 2 anni di riattivazione del virus HBV, rispetto ai pazienti senza GVHD ( GVHD acuta: 78.8% versus 22.4%, P=0.006; GVHD cronica: 83.8% versus 23.3%, P inferiore a 0.001 ), rispettivamente.
L'analisi multivariata ha mostrato che la forma cronica di GVHD era associata in modo indipendente alla riattivazione ( hazard ratio, HR=3.9; p=0.030 ).

Nessuna associazione è stata osservata tra la riattivazione e l'età, lo stato anti-HBs e la sierologia del donatore ( P maggiore di 0.05 per tutti ).

Dallo studio è emersa l’esistenza di un alto tasso cumulativo di riattivazione del virus HBV nei soggetti HBsAg-negativi e anti-HBc-positivi sottoposti a trapianto.
La malattia del trapianto contro l’ospite in forma cronica e l’età superiore a 50 anni erano indipendentemente associate alla riattivazione dell’infezione da virus HBV. ( Xagena2015 )

Fonte: 50th International Liver Congress, 2015

Emo2015 Inf2015 Gastro2015



Indietro

Altri articoli

La chemioradioterapia standard a scopo curativo per il carcinoma orofaringeo correlato al papillomavirus umano ( HPV ) determina una tossicità...



Esistono dati limitati sull’utilizzo del trattamento antivirale e sul suo impatto sugli esiti a lungo termine del carcinoma epatocellulare (...


L'adenocarcinoma duttale pancreatico è caratterizzato da bassa immunogenicità e da un microambiente tumorale immunosoppressore. LOAd703, un adenovirus oncolitico con transgeni...


Il virus respiratorio sinciziale ( VRS ) è un virus a RNA che infetta l’apparato respiratorio. Nella maggioranza dei casi...


Nirsevimab ( Beyfortus ) è un anticorpo monoclonale con emivita estesa contro la proteina di fusione del virus respiratorio sinciziale...


Arexvy è un vaccino per adulti di età pari o superiore a 60 anni in grado di proteggere dalla malattia...



Per le persone con infezione da HIV ( virus dell'immunodeficienza umana ) e conta di CD4+ superiore a 500 cellule/mm3,...


Il rischio di malattie cardiovascolari è maggiore tra le persone con infezione da virus dell’immunodeficienza umana ( HIV ), quindi...