Incidenza e fattori di rischio per il fallimento terapeutico delle esacerbazioni polmonari nei pazienti con fibrosi cistica e con infezione cronica da Pseudomonas aeruginosa
Le esacerbazioni polmonari sono responsabili di gran parte della morbilità e della mortalità associate alla fibrosi cistica.
Tuttavia, vi è una scarsità di dati sugli esiti delle esacerbazioni polmonari nei pazienti con fibrosi cistica, e dei fattori che influenzano i risultati.
E’ stata compiuta una revisione di tutte le esacerbazioni polmonari nei pazienti con infezione da Pseudomonas aeruginosa, trattata con antibiotici per via parenterale, per 4 anni.
Gli insuccessi del trattamento sono stati classificati a priori come: a) richiedenti cambiamento del regime a base di antibiotici, b) richiedenti un prolungamento della terapia superiore a 20 giorni a causa di mancata risposta, c) evento precoce ricorrente entro meno di 45 giorni, o d) mancato recupero della funzione polmonare a un valore superiore al 90% rispetto a FEV1 basale.
Un totale di 101 pazienti sono stati seguiti per 452 episodi di esacerbazione polmonare.
Fallimenti del trattamento sono stati osservati nel 28% ( n=125 ) delle esacerbazioni polmonari; cambiamenti del regime antibiotico sono stati osservati nel 6% ( n=27 ); prolungamento della terapia nel 6% ( n=29 ); prime recidive nel 14% ( n=63 ), e mancato recupero della funzione polmonare nel 15% ( n=66 ).
I fattori demografici associati a uno o più fallimenti terapeutici all'anno comprendevano: malattia in forma avanzata delle vie aeree, l'uso di nutrizione enterale, diabete mellito correlato alla fibrosi cistica, fibrosi cistica e malattie epatiche, ma non comprendevano il sesso femminile o la mutazione F508del del gene CFTR in condizione di omozigosi.
L’aumento del rischio di fallimento del trattamento è stato associato a una più bassa FEV1 al momento del ricovero, e all’aumento dei marcatori di infiammazione.
Al momento del completamento terapeutico, un aumento dei marker di infiammazione sono risultati correlati con il fallimento del trattamento.
Le percentuali di fallimento sono diminuite con il numero crescente di antimicrobici attivi utilizzati sulla base della sensibilità in vitro ( zero, 43%; uno, 27%; due, 24%; tre, 0%; p=0.02 ).
Dallo studio è emerso che un quarto delle esacerbazioni polmonari non riesce a rispondere in modo adeguato al trattamento farmacologico iniziale.
Le caratteristiche demografiche dei pazienti e le informazioni cliniche episodio-specifiche possono essere utilizzate per identificare le persone a maggior rischio di fallimento terapeutico iniziale. ( Xagena2012 )
Parkins MD et al, Chest 2012; 141: 485-493
Pneumo2012 Inf2012
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