Kalydeco nel trattamento della fibrosi cistica in pazienti con mutazione G551D nel gene CFTR


Kalydeco, il cui principio attivo è Ivacaftor, trova indicazione nel trattamento della fibrosi cistica in pazienti di età pari o superiore a 6 anni che presentano la mutazione G551D nel gene per la proteina chiamata regolatore della conduttanza transmembrana della fibrosi cistica ( CFTR ).

La fibrosi cistica è una malattia ereditaria che colpisce le cellule che secernono muco nei polmoni e le cellule che secernono i succhi gastrici dalle ghiandole di intestino e pancreas. Nella fibrosi cistica queste secrezioni diventano dense e bloccano le vie aeree e il flusso dei succhi gastrici. Questo porta a problemi di digestione e assorbimento degli alimenti con conseguente scarsa crescita nonché infezioni e infiammazione a lungo termine dei polmoni per l’eccesso di muco che non viene eliminato.

Poiché il numero di pazienti affetti da fibrosi cistica è basso, la malattia è considerata rara e Kalydeco è stato qualificato come medicinale orfano nel luglio 2008.

Kalydeco è disponibile in compresse ( 150 mg ).

Kalydeco deve essere prescritto solo da medici esperti nel trattamento della fibrosi cistica e solo a pazienti che hanno una mutazione G551D accertata.
La dose raccomandata di Kalydeco è una compressa da 150 mg due volte al giorno, da assumere ogni 12 ore con cibi contenenti grassi, come pasti preparati con burro o olio o alimenti che contengono uova, formaggio, frutta secca, latte intero o carne. Durante il trattamento con Kalydeco devono essere evitati alimenti contenenti pompelmo o arancia amara perché possono incidere sul modo in cui il medicinale viene assorbito e scomposto nell’organismo.
Durante il trattamento devono essere effettuate regolari analisi del sangue per controllare la funzionalità epatica. In pazienti con funzionalità epatica gravemente ridotta il trattamento con Kalydeco deve essere iniziato solo se i benefici sono superiori ai rischi. Questi pazienti devono iniziare con 150 mg a giorni alterni.
Potrebbe essere necessario correggere il regime posologico di Kalydeco in pazienti che assumono certe tipologie di medicinali.

La fibrosi cistica è causata da una mutazione nel gene CFTR. La mutazione provoca problemi alle proteine canale coinvolte nella produzione di muco e succhi gastrici. Questi canali servono al trasporto di ioni verso e dalle cellule che secernono muco. Quando i canali sono difettosi, muco e succhi gastrici diventano anormalmente densi.
Il principio attivo di Kalydeco, Ivacaftor, aumenta l’attività dei canali difettosi in pazienti con mutazione G551D. Questo normalizza il trasporto di ioni attraverso i canali rendendo le secrezioni meno dense e alleviando in tal modo i sintomi della malattia.

Kalydeco è stato confrontato con placebo in due studi principali su 219 pazienti con fibrosi cistica che avevano la mutazione G551D. Uno di questi studi è stato condotto su pazienti di età superiore ai 12 anni mentre l’altro ha interessato pazienti di età compresa tra i 6 e i 12 anni.
La principale misura dell’efficacia era la variazione del FEV1 dopo 24 settimane di trattamento. Il FEV1 è la quantità massima di aria che una persona può espirare in un secondo.

Kalydeco ha dimostrato di essere efficace nel migliorare la funzionalità polmonare in pazienti con fibrosi cistica. Dopo 24 settimane di trattamento, nei pazienti di età pari o superiore a 12 anni trattati con Kalydeco si è registrato un miglioramento medio del FEV1 pari al 10.4%, rispetto a una riduzione dello 0.2% in quelli che assumevano un placebo. Risultati analoghi sono stati osservati in pazienti di età compresa tra 6 e 11 anni nei quali il trattamento con Kalydeco ha portato a un miglioramento del FEV1 pari al 12.6% rispetto a un miglioramento dello 0.1% con un placebo.

Gli effetti indesiderati più comuni osservati in studi clinici su Kalydeco sono dolori addominali ( 15.6% dei pazienti ), diarrea ( 12.8% ), capogiri ( 9.2% ), eruzioni cutanee ( 12.8% ), reazioni a livello delle vie respiratorie superiori ( raffreddori ) compresi mal di gola e congestione nasale ( 63.3%), mal di testa ( 23.9% ) e batteri nell’espettorato ( 7.3% ).

Kalydeco non deve essere somministrato a soggetti ipersensibili ( allergici ) a Ivacaftor o a uno qualsiasi degli altri ingredienti.

Kalydeco ha dimostrato in modo convincente di migliorare la funzionalità polmonare in pazienti di età pari o superiore a 6 anni che hanno la mutazione G551D. È stato anche dimostrato che il medicinale ha un profilo di sicurezza accettabile. Il CHMP ha deciso che i benefici di Kalydeco sono superiori ai suoi rischi e ha raccomandato il rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio per il medicinale. Il CHMP ha anche osservato, tuttavia, che i dati sugli effetti a più lungo termine del medicinale sono limitati e che devono essere forniti ulteriori dati da parte della società produttrice. ( Xagena2012 )

Fonte: EMA, 2012


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