Cancro alla prostata: la terapia di deprivazione androgenica può aumentare il rischio di demenza
Uno studio osservazionale ha trovato che la terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) può aumentare il rischio di demenza negli uomini con tumore alla prostata.
La terapia di deprivazione androgenica è comunemente utilizzata nel trattamento del carcinoma prostatico, ma è associata a rischio di gravi eventi avversi.
Recenti ricerche hanno collegato la terapia di deprivazione androgenica con un aumento del rischio di disfunzione neurocognitiva, tra cui la malattia di Alzheimer.
Era noto che i bassi livelli di testosterone fossero associati a deficit cognitivo, ma non c’erano dati riguardo alla terapia di deprivazione androgenica.
Sono stati esaminati i dati dal sistema sanitario della Stanford University ( Stati Uniti ) e sono stati identificati gli uomini con diagnosi di cancro alla prostata tra il 1994 e il 2013.
Inoltre sono state identificate le strategie terapeutiche adottate dopo la diagnosi di carcinoma alla prostata, tra cui la somministrazione di terapia di deprivazione androgenica.
Sono stati identificati anche i casi di nuova insorgenza di demenza.
Tra gli uomini che hanno ricevuto terapia di deprivazione androgenica, la diagnosi di demenza incidente è stata accertata dopo il trattamento con terapia ADT e almeno 180 giorni dopo la diagnosi iniziale.
Sono stati identificati 9.455 uomini con carcinoma della prostata. 183 uomini avevano avuto in precedenza una diagnosi di demenza, e sono stati esclusi.
La coorte finale ha incluso i dati di 9.272 uomini ( età media 66.9 ), di cui il 19.7% ( n=1.826 ) aveva ricevuto terapia di deprivazione androgenica.
I pazienti che hanno ricevuto terapia ADT tendevano a essere più anziani ( media, 69.9 versus 66.2; P inferiore a 0.001 ), di razza non-bianca ( P inferiore a 0.001 ), e di essere stati fumatori ( P inferiore a 0.001 ).
Questi pazienti avevano inoltre una storia di precedente malattia cardiovascolare, diabete mellito o di tumori maligni ( P inferiore a 0.001 per tutti ).
Il periodo di follow-up è stato di 3.4 anni ( range interquartile, 1-7.2 ).
I ricercatori hanno osservato 314 nuove diagnosi di demenza nella coorte. Il tempo mediano alla diagnosi era di 4 anni ( IQR, 1.8-7.9 ).
Gli uomini che avevano ricevuto terapia di deprivazione androgenica avevano un rischio significativamente più elevato di sviluppare demenza ( hazard ratio, HR=2.17; IC 95%, 1.58-2.99 ).
Questa relazione persisteva dopo l'esclusione dei pazienti con malattia di Alzheimer ( HR=2.32; IC 95%, 1.72-3.12 ) e dei pazienti con diagnosi di demenza entro i primi 2 anni di follow-up ( HR=2.39; IC 95%, 1.78-3.21 ).
L'aumento del rischio di demenza è rimasto significativo anche dopo che sono stati esclusi i pazienti che avevano ricevuto chemioterapia ( HR=2.35; IC 95%, 1.82-3.03 ).
La terapia di deprivazione androgenica ha prodotto un aumento del rischio assoluto del 4.4% di demenza a 5 anni ( 7.9% per gli uomini trattati con ADT versus 3.5% per gli uomini che non avevano ricevuto questa terapia ).
L'incremento maggiore del rischio si è verificato tra gli uomini che avevano ricevuto ADT per almeno 12 mesi ( HR=2.36; IC 95%, 1.64-3.38 ).
L'analisi per categorie di età ha trovato che gli uomini di 70 anni d’età o più giovani che avevano ricevuto la terapia di deprivazione androgenica avevano una minore probabilità cumulativa di rimanere liberi da demenza rispetto agli uomini della stessa età che non avevano ricevuto terapia ADT ( log-rank P=0.02 ).
Risultati simili sono stati osservati tra gli uomini di 70 anni o età superiore ( log-rank P inferiore a 0.001 ).
Lo studio presenta limitazioni, ad esempio l’esame delle cartelle cliniche elettroniche. Inoltre, il disegno osservazionale dello studio, ha impedito di stabilire un nesso causale definitivo tra terapia di deprivazione androgenica e rischio di demenza. ( Xagena2016 )
Fonte: JAMA Oncology, 2016
Onco2016 Uro2016 Farma2016
Indietro
Altri articoli
Attività e sicurezza di Enobosarm, un nuovo modulatore orale selettivo del recettore degli androgeni, nel tumore mammario avanzato positivo per i recettori degli androgeni, positivo per i recettori degli estrogeni e HER2-negativo: studio G200802
Il recettore degli androgeni è un soppressore del tumore nel cancro al seno positivo al recettore degli estrogeni. L’attività e la...
Intensificazione del blocco degli androgeni nei pazienti con tumore alla prostata sensibile alla castrazione biochimicamente recidivante ad alto rischio: AFT-19, studio PRESTO
I pazienti con carcinoma prostatico biochimicamente ricorrente ( BRPC ) dopo prostatectomia radicale e un breve tempo di raddoppio del...
Carcinoma prostatico metastatico sensibile agli ormoni con malattia ad alto volume e ad alto rischio: Darolutamide più terapia di privazione degli androgeni e Docetaxel hanno migliorato la sopravvivenza globale
In un'analisi dello studio di fase III ARASENS, i ricercatori clinici hanno scoperto che l'aggiunta di Darolutamide ( Nubeqa )...
Sequenziamento della terapia di privazione degli androgeni di breve durata con radioterapia per il tumore alla prostata non-metastatico: studio SANDSTORM
Il sequenziamento della terapia di deprivazione androgenica ( ADT ) con la radioterapia ( RT ) può influenzare gli esiti...
Associazione tra antiandrogeni di seconda generazione ed effetti tossici cognitivi e funzionali in studi clinici randomizzati
L'uso degli antiandrogeni di seconda generazione ( AA ) nel trattamento del cancro alla prostata è in aumento. Evidenze retrospettive hanno...
Radioterapia con aumento della dose da sola o in combinazione con privazione di androgeni a breve termine per tumore prostatico a rischio intermedio
Non è noto se la deprivazione androgenica a breve termine ( STAD ) migliori o meno la sopravvivenza tra gli...
Darolutamide più terapia di deprivazione androgenica e Docetaxel nel tumore della prostata metastatico sensibile agli ormoni. Valutazione dell’efficacia e della sicurezza nello studio ARASENS per volume e per rischio
Per i pazienti con tumore prostatico metastatico ormono-sensibile, il carico metastatico influisce sull'esito. Sono state esaminate l’efficacia e la sicurezza...
Declino profondo, rapido e duraturo dell'antigene prostatico specifico con Apalutamide più terapia di deprivazione androgenica associato a più lunga sopravvivenza e a migliori esiti clinici nel tumore alla prostata metastatico sensibile alla castrazi
La prima analisi ad interim dello studio multinazionale di fase III, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo TITAN ha...
Abiraterone acetato più Prednisolone con o senza Enzalutamide per i pazienti con tumore alla prostata metastatico che iniziano la terapia di deprivazione androgenica: risultati finali di due studi della piattaforma STAMPEDE
Abiraterone acetato ( Zytiga ) più Prednisolone ( di seguito denominato solo Abiraterone ) o Enzalutamide ( Xtandi ) aggiunti...
Abiraterone più Prednisone aggiunto alla terapia di deprivazione androgenica e a Docetaxel nel tumore prostatico sensibile alla castrazione metastatico de novo: studio PEACE-1
L'attuale standard di cura per il tumore alla prostata metastatico sensibile alla castrazione integra la terapia di deprivazione androgenica con...