Angioplastica precoce nei pazienti con evidenza di infarto miocardio che sopravvivono ad arresto cardiaco extraospedaliero


I Ricercatori della Mayo Clinic di Rocester (Minnesota, USA) raccomandano il ricorso precoce alla rivascolarizzazione percutanea nei pazienti sopravvissuti ad arresto cardiaco extra ospedaliero e con evidenza di infarto miocardico.
Nel corso del 2002 Scientific Session dell’American Heart Association sono stati presentati i dati su 15 pazienti che sono sopravvissuti a fibrillazione ventricolare e che sono stati sottoposti ad un’angioplastica entro 8 ore dal ricovero.
Sette pazienti erano in shock cardiogeno e a 6 di loro sono stati sottoposti a contropulsazione aortica con l’obiettivo di migliorare la perfusione coronarica.
L’angioplastica ha avuto successo in 14 dei 16 vasi bersaglio.,
Quattro pazienti sono morti prima della dimissione ospedaliera. In 6 degli 11 pazienti sopravvissuti è stato osservato un deficit neurologico significativo. In 4 di questi il deficit consisteva solamente di un’encefalopatia ipossica transitoria mentre in 2 il deficit neurologico è risultato grave e permanente. Una di queste persone è successivamente morta per polmonite.
Dopo 72 mesi di follow-up, 10 pazienti sono vivi. ( Xagena2002 )


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