Outcome più favorevole per i pazienti obesi dopo angioplastica
I pazienti magri che si sottopongono ad intervento percutaneo per malattia coronarica sono a più alto rischio di complicanze rispetto ai pazienti obesi.
Sono stati studiati 9.633 pazienti consecutivi sottoposti ad intervento coronarico percutaneo (PCI) tra il gennaio 1994 ed il dicembre 1999.
I pazienti sono stati divisi in 3 gruppi sulla base dell’indice di massa corporea (BMI ): 1) pazienti nomopeso, BMI compreso tra 18,5 e 24,9 (n = 1.923); 2) pazienti in sovrappeso, BMI: 25-30 (n=4.813); 3) pazienti obesi, BMI: >30 (n = 2.897).
I pazienti obesi erano più giovani e presentavano diversi fattori di rischio
(ipertensione, diabete, ipercolesterolemia, storia di fumo) rispetto ai pazienti normopeso o in sovrappeso.
Di fronte ad una percentuale di successo angiografico simile tra i 3 gruppi, i soggetti normopeso presentavano una maggiore incidenza di complicanze ospedaleiere, tra le quali un aumento di mortalità.
Ad 1 anno, la percentuale di mortalità totale era significativamente più alta nei pazienti con BMI normale rispetto ai pazienti in sovrappeso od obesi ( p < 0.0001).
La percentuale di infarto miocardico e di rivascolarizzazione non differiva tra i 3 gruppi.
All’analisi di regressione multivariata Cox, il diabete, l’ipertensione, l’età, l’indice di massa corporea (BMI) e la funzione ventricolare sinistra erano predittori indipendenti della malattia nel lungo periodo.
Gruberg L et al, J Am Coll Cardiol 2002 ; 39: 578-584
( Xagena2002 )
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