Valutazione dell'uso precoce di antibiotici nei pazienti con forma non-grave di COVID-19 senza infezione batterica
L'impiego degli antibiotici era comune in alcuni Paesi durante la fase iniziale della pandemia del coronavirus 2019 ( COVID-19 ), ma manca una valutazione adeguata.
Uno studio ha valutato l'effetto dell'uso precoce degli antibiotici nei pazienti con COVID-19 in forma non-grave, ricoverati, senza infezione batterica.
Questo studio di coorte retrospettivo multicentrico ha riguardato 1.373 pazienti ricoverati con COVID-19 non-grave e senza infezione batterica.
I pazienti sono stati divisi in due gruppi in base alla loro esposizione agli antibiotici entro 48 ore dal ricovero.
Gli esiti erano la progressione a forma grave di COVID-19, la durata della degenza superiore a 15 giorni e il tasso di mortalità.
Durante il periodo di follow-up di 30 giorni, la percentuale di pazienti che sono passati alla forma grave di COVID-19 nel gruppo uso precoce degli antibiotici è stata quasi 1.4 volte quella del gruppo controllo.
Nel modello a effetti misti, l'uso precoce di antibiotici è risultato associato a una maggiore probabilità di sviluppare forma grave di COVID-19 e di rimanere in ospedale per più di 15 giorni.
Non è stata rilevata alcuna associazione significativa tra l'uso precoce di antibiotici e la mortalità.
L'analisi con coorti abbinate al punteggio di propensione ha mostrato risultati simili.
Nell'analisi dei sottogruppi, i pazienti che ricevevano qualsiasi classe di antibiotici erano maggiormente a rischio di esiti avversi per la salute.
L'Azitromicina non ha migliorato la progressione della malattia e la durata della degenza nei pazienti con COVID-19.
Dallo studio è emersa la raccomadazione di evitare l'uso di antibiotici a meno che non sia assolutamente necessario nei pazienti con forma non-grave di COVID-19, in particolare nelle fasi iniziali.( Xagena2022 )
Yin X et al. Int J Antimicrob Agents 2022;59(1):106462.doi: 10.1016/j.ijantimicag.2021.106462
Inf2022 Farma2022
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