Dupilumab, un anticorpo monoclonale anti-IL-4, nel trattamento della dermatite atopica
Un’analisi di dati aggregati di studi clinici preliminari ha mostrato che nella dermatite atopica, l’attività di malattia si riduce in modo significativo, dopo trattamento con Dupilumab, un anticorpo monoclonale diretto contro l'interleuchina-4 ( IL-4 ),
Quasi l'80% dei pazienti trattati con uno di tre diversi dosaggi ( 75, 150 o 300 mg ) di Dupilumab ha ottenuto un miglioramento di almeno il 25% dell’indice EASI ( Eczema Activity and Severity Index ) dopo 4 settimane contro il 25% dei pazienti che avevano ricevuto placebo.
Le due dosi più alte ( 150 e 300 mg ) di anticorpo monoclonale hanno prodotto più alti tassi di risposta EASI-50 e EASI-75 ( miglioramento, rispettivamente, del 50% e del 75% ), rispetto al placebo.
Sebbene non sia una condizione ad esito fatale, la dermatite atopica può indurre sintomi che influiscono in modo significativo e negativo sulla qualità di vita dei pazienti.
Le attuali terapie hanno un’efficacia ridotta nel controllo della malattia nel tempo, e possono, inoltre, causare effetti indesiderati topici e sistemici.
Studi meccanicistici hanno indicato un coinvolgimento delle vie di segnalazione di IL-4 e IL-13 nella dermatite atopica.
Dupilumab è un anticorpo monoclonale umano che ha come bersaglio la subunità alfa del recettore della interleuchina 14 ( IL-4 ), alterando le vie di segnalazione di IL-4 e di IL-13. Questo si traduce in una potente inibizione potente dei linfociti Th2 ( T-helper 2 ).
L’analisi è stata compiuta su due studi di fase Ib, che avevano messo a confronto Dupilumab e placebo nei pazienti con dermatite atopica in forma moderata-grave.
I partecipanti allo studio erano affetti da dermatite da almeno 3 anni, con un punteggio EASI maggiore o uguale a 12, un’area di superficie corporea ( BSA ) pari o superiore al 15% ( pari o superiore a 10% per i partecipanti non-statunitensi ), che avevano risposto in modo inadeguato a un regime stabile a base di steroidi per uso topico o inibitori della calcineurina.
In entrambi gli studi, l'endpoint primario era rappresentato dagli eventi avversi in corso di trattamento fino alla 12.ma settimana.
Hanno preso parte agli studi 67 pazienti trattati con placebo o con uno dei tre dosaggi di Dupilumab.
Al basale, la durata media della malattia era di quasi 30 anni, il punteggio EASI era di circa 30, il punteggio IGA di quasi 4, il coinvolgimento dell’area di superificie corporea era compreso tra 40 e 50%, e il punteggio del prurito era di circa 6 ( scala 0-10 ).
I più comuni eventi avversi sono stati: rinofaringite e cefalea; l’incidenza era simile nei due gruppi.
Dalle analisi di efficacia è emerso che i pazienti trattati con placebo hanno presentato inizialmente un peggioramento del punteggio EASI, seguito da un calo del 20% circa alla 4.a settimana, rispetto al basale.
In tutti i pazienti, trattati con Dupilumab, è stato riscontrato un sostanziale miglioramento rispetto al placebo entro 2 settimane.
Meno del 20% dei pazienti, che avevano ricevuto placebo, ha raggiunto un miglioramento di EASI-50 alla 4.a settimana, e meno del 10% un miglioramento della risposta EASI-75.
I gruppi Dupilumab hanno presentato una risposta EASI-50, che variava da quasi il 40% nel gruppo 75 mg a circa il 70% tra i pazienti assegnati ai due dosaggi più elevati ( P inferiore a 0.05 per tutti i confronti ).
La risposta EASI-75 è stata del 10% nel gruppo 75 mg, 25% nel gruppo 150 mg, e quasi 40% nel gruppo 300 mg.
Solo i risultati EASI-75 aggregati di tutti e tre i dosaggi hanno raggiunto la significatività statistica rispetto al placebo ( P inferiore a 0.05 ).
La riduzione media del coinvolgimento dell’area di superficie corporea dopo 4 settimane è stata di circa il 15% nel gruppo placebo contro il 25-40% nei gruppi Dupilumab ( P inferiore a 0.05 ), mentre i punteggi del prurito sono diminuiti di circa il 15% con il placebo e del 30-45% con Dupilumab ( da P inferiore a 0.05 a P inferiore a 0.01 ).
La proporzione di pazienti che hanno raggiunto punteggi IGA inferiori o uguali a 2 è stata del 25% con il placebo, mentre nei gruppi Dupilumab si è registrato un tasso del 10% con 75 mg, 50% con 150 mg, e 60% con 300 mg ( P inferiore a 0.05 per 300 mg ). ( Xagena2013 )
Fonte: American Academy of Dermatology ( AAD ) Meeting, 2013
Dermo2013 Farma2013
Indietro
Altri articoli
Immunoterapia a base di Nivolumab associato a Brentuximab vedotin, un anticorpo monoclonale anti-CD30, nei pazienti recidivanti con linfoma di Hodgkin classico già sottoposti a trapianto autologo
In alcuni pazienti il linfoma di Hodgkin può non-rispondere al trattamento iniziale o ripresentarsi dopo un’apparente risposta poco tempo dopo...
Uso profilattico di un anticorpo monoclonale anti-fattore XII attivato, Garadacimab, per pazienti con angioedema ereditario con deficit di inibitore della C1-esterasi
L'angioedema ereditario è associato alla disregolazione del sistema callicreina-chinina. Il fattore XII ( FXII ) è un iniziatore chiave del...
L9LS, un anticorpo monoclonale per via sottocutanea o endovenosa a basso dosaggio per prevenire la malaria
Sono necessari nuovi approcci per la prevenzione e l'eliminazione della malaria, una delle principali cause di malattia e morte tra...
EMA: l'impiego dei vaccini vivi nei neonati esposti all'anticorpo monoclonale ad attività anti-infiammatoria Infliximab durante la gravidanza o l'allattamento al seno deve essere posticipato
L'EMA ( European Medicines Agency ) ha raccomandato agli operatori sanitari di posticipare l'impiego dei vaccini vivi nei neonati che...
Olokizumab, anticorpo monoclonale contro interleuchina-6, in combinazione con Metotrexato nei pazienti con artrite reumatoide non-controllata in modo adeguato da Metotrexato
Sono state valutate l'efficacia e la sicurezza di Olokizumab ( OKZ ) nei pazienti con artrite reumatoide attiva nonostante il...
Tafasitamab un anticorpo monoclonale anti-CD19 nel linfoma diffuso a grandi cellule B recidivante o refrattario
Tafasitamab ( Minjuvi ) è un anticorpo monoclonale potenziato nel frammento cristallizzabile Fc che ha come bersaglio l’antigene CD19 espresso...
Bamlanivimab, un anticorpo monoclonale neutralizzante per i pazienti ospedalizzati con Covid-19
Bamlanivimab ( LY-CoV555 ), un anticorpo monoclonale neutralizzante, è stato associato a una diminuzione della carica virale e della frequenza...
L'EMA ha rifiutato l'autorizzazione all'immissione in commercio di Aduhelm, un anticorpo monoclonale per la malattia di Alzheimer, perchè l'efficacia clinica non è stata dimostrata
L'Agenzia Europea dei Medicinali ( EMA ) si è espressa contro l'autorizzazione all'immissione in commercio di Aduhelm, un medicinale destinato...
Sicurezza ed efficacia di Itepekimab, un anticorpo monoclonale anti-IL-33, nei pazienti con BPCO da moderata a grave
L'interleuchina-33 ( IL-33 ) è coinvolta nella suscettibilità all'asma. Itepekimab, un anticorpo monoclonale mirato a IL-33, ha mostrato attività clinica...
COVID - L'Agenzia regolatoria europea ha autorizzato l’anticorpo monoclonale Xevudy a base di Sotrovimab
Il Comitato scientifico ( CHMP ) dell'EMA ( European Medicines Agency ) ha espresso parere positivo sull'anticorpo monoclonale Xevudy (...