Farmaci antinfiammatori - Le conclusioni dell’EMEA sugli inibitori COX-2


Gli inibitori COX-2 appartengono ad una nuova classe di farmaci caratterizzata dall’azione di inibizione della cicloossigenasi 2 ( COX-2 ).

I COX-2 trovano indicazione nel trattamento delle malattie infiammatorie cronico-degenerative, quali l’artrite reumatoide e l’osteoartrosi.

I primi farmaci ad essere autorizzati in Europa per queste tipo di indicazioni terapeutiche sono stati il Rofecoxib ( Vioxx ) ed il Celecoxib ( Celebrex ).

Successivamente il Rofecoxib ha ottenuto un’estensione delle indicazioni per il trattamento del dolore acuto e del dolore da dismenorrea primaria.

In seguito, in alcuni Stati dell’Unione Europea , è stata data autorizzazione per l’impiego dell’ Etoricoxib ( Arcoxia ) per le malattie reumatiche ( inclusa l’artrite gottosa ), il Valdecoxib ( Bextra ) per le indicazioni reumatiche e la dismenorrea primaria, il Parecoxib ( Dynastat ) , un profarmaco del Valdecoxib , per il trattamento del dolore postchirurgico.

All’epoca delle prime registrazioni, il beneficio degli inibitori COX-2 rispetto ai FANS tradizionali nel trattamento a lungo termine dell’artrite reumatoide e dell’osteartrosi non era sufficientemente documentato.
Inoltre, c’erano solo limitate evidenze riguardo alla tollerabilità di queste molecole nella pratica medica, al di fuori degli studi clinici.

Ora sono disponibili dati tossicologici, farmacologici, clinici ed epidemiologici.

A luglio del 2002, le Autorità Sanitarie francesi hanno richiesto al Comitato per le Specialità Medicinali dell’EMEA , il CPMP, di fornire un giudizio in merito al mantenimento, al cambiamento, alla sospensione o alla revoca dell’immissione in commercio delle sostanze farmacologiche contenenti molecole ad azione anti-COX-2.

La richiesta era maturata in seguito a segnalazioni, in numero preoccupante, di complicanze gastro-intestinali nei pazienti che facevano uso del Celecoxib o del Rofecoxib.

In oltre, dallo studio VIGOR , era emerso un aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi dopo assunzione del Rofecoxib.

Il CPMP ha deciso di rivalutare la sicurezza gastrointestinale e cardiovascolare di tutti gli inibitori COX-2 , temendo un “effetto di classe��?.

Ad ottobre 2002, la rivalutazione del CPMP è stata anche estesa alle reazioni di ipersensibilità ( anafilassi ed angioedema ) ed alle gravi reazioni cutanee, incluse la Sindrome di Stevens-Johnson, la necrolisi epidermica tossica, l’eritema multiforme e la dermatite esfoliativa, che erano emerse nel corso del trattamento con gli inibitori COX 2.

Nel novembre 2003 , il CPMP dell’EMEA ha espresso parere favorevole riguardo al mantenimento in commercio dei 5 farmaci contenenti molecole anti-COX-2 ( Celecoxib, Etoricoxib, Rofecoxib, Parecoxib , Valdecoxib ) , apportando modifiche al Riassunto delle Caratteristiche di Prodotto.

Le conclusioni del CPMP dell’EMEA:


Tossicità gastrointestinale

I dati disponibili non hanno indicato un significativo beneficio gastrointestinale apportato dagli inibitori COX-2 rispetto ai tradizionali FANS ( Farmaci Antinfiammatori Non-Steroidei ).
Inoltre, non è noto se la tossicità gastrointestinale degli inibitori COX-2 associati ad Acido Acetil-Salicilico ( ASA ) sia inferiore a quella dovuta all’associazione dei FANS con ASA , anche se non c’è alcuna evidenza che la tossicità sia superiore a quella dell’associazione FANS / ASA.


Tossicità cardiovascolare

Nei pazienti a rischio di reazioni tromboemboliche, potrebbero esserci differenze nell’attività anti-aggregante piastrinica tra i FANS, gli inibitori COX 1 e gli inibitori COX 2 selettivi.
Esiste una tendenza verso un più alto rischio di infarto del miocardio con l’impiego degli inibitori COX-2.


Ipersensibilità e reazioni cutanee gravi :

Le reazioni da ipersensibilità all’assunzione di inibitori COX 2 non sono molto frequenti.

Le gravi reazioni cutanee da anti-COX-2 non sono risultate , in valori assoluto ed in frequenza stimata , molto differenti da quelle osservate per i FANS.

Tratto da Bollettino d’Informazione sui Farmaci del Ministero della Salute – Direzione Generale dei Farmaci e dei Dispositivi Medici – 2004; 1 : 9-10

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