Effetti sui livelli di prolattina dei farmaci antipsicotici nei bambini e negli adolescenti


Uno studio di revisione ha analizzato l’incidenza di iperprolattinemia, la sua relazione con il genotipo, e gli effetti indesiderati associati alla prolattina nei bambini e negli adolescenti trattati con antipsicotici.

I dati sui livelli di prolattina erano disponibili per Aloperidolo ( Haldol ), Pimozide ( Orap ), Risperidone ( Risperdal ), Olanzapina ( Zyprexa ), Clozapina ( Leponex ), Ziprasisone ( Geodon ), e Quetiapina ( Seroquel ).

L’analisi è stata compiuta su 29 studi, riguardanti il periodo 1965 e il 2008.

E’ stato osservato che tutti gli antipsicotici, ad eccezione della Clozapina, Ziprasidone, e Quetiapina, aumentano il livello medio di prolattina dai valori basali dopo 4 settimane di trattamento.
La maggior parte dei dati è riferita al Risperidone.

Cinque studi con Risperidone ( n=577 ) hanno mostrato un aumento dei livelli di prolattina da 7.8 ng/mL a 17.7 ng/mL dopo 1 anno di trattamento, e 2 studi con Risperidone ( n=60 ) hanno mostrato un incremento da 7.4 ng/mL a 24.9 ng/mL dopo 2 settimane di trattamento.

Dopo aver aggregato i dati di tutti gli antipsicotici è emerso che gli eventi avversi correlati alla prolattina ( ginecomastia, galattorrea, cicli mestruali irregolari e disfunzione sessuale ) sono stati riportati nel 4.8% dei bambini e degli adolescenti.

Nessun dato era disponibile sulla densità minerale ossea in relazione all’iperprolattinemia indotta dagli antipsicotici nei bambini e negli adolescenti.

I livelli di prolattina possono dipendere anche da differenze genetiche che influenzano il metabolismo della prolattina e la densità del recettore della dopamina D2.

In conclusione, è stata documentata la persistente elevazione dei livelli di prolattina per periodi fino a 2 anni con la terapia di mantenimento a base di Risperidone.
I pochi dati riguardanti la Pimozide, l’Olanzapina, e la Quetiapina non permettono di trarre conclusioni. ( Xagena2009 )

Roke Y et al, J Child Adolesc Psychopharmacol 2009;19: 403-414


Psyche2009 Farma2009


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