Angiografia dopo arresto cardiaco extraospedaliero senza sopraslivellamento del tratto ST
L'infarto miocardico è una causa frequente di arresto cardiaco extraospedaliero. Tuttavia, i benefici dell'angiografia coronarica precoce e della rivascolarizzazione nei pazienti rianimati senza evidenza elettrocardiografica di sopraslivellamento del tratto ST non sono ben definiti.
In uno studio multicentrico, sono stati assegnati in modo casuale 554 pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero rianimato con successo di possibile origine coronarica a sottoporsi ad angiografia coronarica immediata ( gruppo angiografia immediata ) o valutazione iniziale in terapia intensiva con angiografia ritardata o selettiva ( gruppo angiografia ritardata ).
Tutti i pazienti non avevano evidenza di sopraslivellamento del tratto ST all'elettrocardiografia post-rianimazione.
L'endpoint primario era la morte per qualsiasi causa a 30 giorni. Gli endpoint secondari includevano un composito di morte per qualsiasi causa o grave deficit neurologico a 30 giorni.
In totale 530 pazienti su 554 ( 95.7% ) sono stati inclusi nell'analisi primaria.
A 30 giorni, 143 su 265 pazienti ( 54.0% ) nel gruppo angiografia immediata e 122 su 265 pazienti ( 46.0% ) nel gruppo angiografia ritardata erano deceduti ( hazard ratio, HR=1.28; P=0.06 ).
Il composito di morte o grave deficit neurologico si è verificato più frequentemente nel gruppo angiografia immediata ( in 164 su 255 pazienti, 64.3% ) rispetto al gruppo angiografia ritardata ( in 138 su 248 pazienti, 55.6% ), per un rischio relativo di 1.6.
I valori per il picco di rilascio di troponina e per l'incidenza di emorragie moderate o gravi, ictus e terapia sostitutiva renale sono stati simili nei due gruppi.
Tra i pazienti con arresto cardiaco extraospedaliero rianimato senza sopraslivellamento del tratto ST, la strategia di eseguire un'angiografia immediata non ha fornito alcun beneficio versus una strategia ritardata o selettiva rispetto al rischio di morte a 30 giorni per qualsiasi causa. ( Xagena2021 )
Desch S et al, N Engl J Med 2021; 385: 2544-2553
Cardio2021 Med2021
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