Canakinumab nell’artrite idiopatica sistemica giovanile e nella sindrome periodica associata al recettore del TNF
Nel corso dell’Annual Meeting dell’European League Against Rheumatism ( EULAR 2012 ), sono stati presentati i dati di due studi clinici condotti con ACZ885 ( Canakinumab; noto commercialmente come Ilaris ): uno studio di fase III in pazienti affetti da artrite idiopatica sistemica giovanile ( AIGS ) e uno studio di fase II in pazienti con sindrome periodica associata al recettore del fattore di necrosi tumorale ( TNF ) ( TRAPS ).
AIGS e TRAPS appartengono al gruppo delle malattie autoinfiammatorie, e rappresentano due condizioni rare, gravi ed altamente invalidanti, di solito con esordio precoce già dai primi anni di età.
Entrambi gli studi hanno soddisfatto gli endpoint primari.
Artrite idiopatica giovanile sistemica
Nello studio di fase III, il 62% dei pazienti con AIGS trattati con Canakinumab ha presentato uno stato di malattia inattiva al termine del periodo controllato verso placebo. Al contrario, i pazienti che erano stati sottoposti al trattamento con Canakinumab e poi randomizzati a trattamento con placebo hanno presentato un tasso di malattia inattiva del 32% in questo punto di rilevazione temporale.
La definizione di malattia in fase inattiva si riferisce rigorosamente al miglioramento, inteso come l’assenza di sintomi, tra cui: assenza di artrite attiva, assenza di febbre, assenza di rash reumatoide, nonché normalizzazione dei marker ematici comunemente associati all’infiammazione, come VES ( velocità di eritrosedimentazione ) e CRP ( proteina C-reattiva ).
Inoltre, un terzo ( 33% ) dei pazienti affetti da AIGS trattati con Canakinumab ha potuto interrompere completamente l’assunzione di corticosteroidi.
L’obiettivo della terapia per l’AIGS è sopprimere l’infiammazione sistemica e portare la malattia ad uno stadio di remissione. L’uso di corticosteroidi a lungo termine nei bambini è associato a effetti avversi potenzialmente gravi, tra cui sindrome di Cushing, soppressione della crescita e osteoporosi.
I dati derivati da questo studio di fase III corroborano il profilo di sicurezza e di efficacia di Canakinumab nella popolazione in studio. Gli effetti indesiderati osservati in questo studio sono stati simili a quelli già riscontrati per l’indicazione approvata di Canakinumab nelle sindromi periodiche associate alla criopirina ( CAPS ), tra cui una leggera quota di infezioni e neutropenia. Le infezioni sono state la categoria più comune di evento avverso riportato in entrambe le parti dello studio. Sono stati riferiti anche casi di sindrome da attivazione macrofagica ( MAS ).
Sindrome periodica associata al recettore del fattore di necrosi tumorale
Nello studio di fase II, il 90% dei pazienti con TRAPS trattati con Canakinumab ha raggiunto la remissione clinica dopo una sola settimana di trattamento. La remissione clinica comprendeva un miglioramento clinicamente significativo dei sintomi della malattia, secondo la valutazione del medico curante. Dopo due settimane di trattamento, il 95% dei pazienti con TRAPS trattati con Canakinumab aveva ottenuto una risposta completa o quasi completa ( remissione clinica, nonché riduzione dei livelli di CRP e amiloide A sierica [ SAA ], proteine associate all’infiammazione acuta ), mantenuta fino al termine del trattamento in monosomministrazione mensile.
Gli effetti indesiderati osservati in questo studio sono stati simili a quelli già riscontrati per le indicazioni attualmente approvate di Canakinumab. Le infezioni, soprattutto a carico delle alte vie respiratorie superiori, sono state la categoria di eventi avversi più comunemente riportata.
L’artrite idiopatica sistemica giovanile è una rara malattia autoinfiammatoria mediata dall’interleuchina-1 beta ( IL-1 beta ), caratterizzata da rialzi termici improvvisi giornalieri, rash cutaneo, dolore cronico e artrite che può provocare distruzione delle articolazioni, invalidità funzionale e compromissione della crescita. I pazienti possono soffrire anche di epatomegalia e splenomegalia, nonché di infiammazione della membrana di rivestimento degli organi. L’AIGS colpisce meno di un bambino su 100.000.
La sindrome da attivazione macrofagica è una condizione clinica nota, potenzialmente letale, associata all’AIGS e caratterizzata da anomalie epatiche, disturbi della coagulazione, disfunzione del sistema nervoso centrale e insufficienza multiorgano. La MAS viene diagnosticata in circa il 10% dei pazienti affetti da artrite idiopatica sistemica giovanile, alcuni dei quali soffrono di episodi ripetuti.
La sindrome periodica associata al recettore TNF è una malattia autoinfiammatoria rara, che può colpire sia bambini sia adulti. Questa malattia genetica è caratterizzata da attacchi lunghi e intermittenti, che possono comprendere febbre, rash cutaneo, dolore addominale, congiuntivite, grave infezione cutanea, edema perioculare e dolore articolare intenso.
L’amiloidosi è una grave complicanza della TRAPS che, secondo le stime, si verifica nel 25% dei pazienti affetti. Questa complicanza a lungo termine è dovuta ad una costante e incontrollata produzione di amiloide A sierica durante l'infiammazione, e può condurre a insufficienza epatica e/o renale. In alcuni casi, l’amiloidosi può avere esito fatale.
Attualmente non esistono trattamenti approvati per la TRAPS. Anche se i farmaci antinfiammatori non-steroidei ( FANS ), gli steroidi e la Colchicina si sono dimostrati in grado di alleviare in parte alcuni sintomi, possono esservi problemi legati all’efficacia limitata e intermittente, oltre agli effetti indesiderati dell’uso di steroidi a lungo termine, in particolare nei bambini. ( Xagena2012 )
Fonte: Novartis, 2012
Reuma2012 Farma2012 MalRar2012
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