Gotta, una delle forme più comuni di artrite
Ne hanno sofferto personaggi famosi come Carlo Magno, Giulio Cesare, Galileo, Darwin, Newton, Luigi XIV, ora la gotta colpisce circa 1.000.000 di italiani.
La gotta è una delle forme più comuni di artrite con una prevalenza del 7% dopo i 65 anni; nelle donne compare dopo la menopausa, con una prevalenza che tende ad aumentare con l’età, fino a raggiungere un valore del 3% oltre gli 85 anni.
La presentazione clinica e la presenza di un’iperuricemia possono indirizzare alla diagnosi di gotta; la conferma diagnostica si ha solo dimostrando la presenza di cristalli di urato monosodico nel liquido sinoviale o in un tofo.
La malattia ha spesso una caratterizzazione diversa nell’anziano, dove possono presentarsi manifestazioni differenti da quelle attese. Il dolore può essere meno violento, rispetto a quello tipico della gotta acuta; può esserci l’interessamento di più articolazioni anziché di una sola.
Inoltre nell’anziano non è raro che siano già presenti condizioni che possono provocare un dolore articolare, come l’artrosi, che, fra l’altro, può a sua volta facilitare la comparsa di gotta.
Il sempre maggiore coinvolgimento della popolazione anziana non è però l’unica variazione che la gotta ha subito nel corso degli anni: il paziente tipico rimane l’uomo di 40-50 anni con un’artrite acuta dell’alluce; sempre più spesso si osservano casi fra le donne.
Il rapporto fra i due sessi, che fino al 1999 era di 7 casi fra i maschi e 1 fra le femmine, attualmente è di 4 maschi per 1 donna. L’aumento di frequenza della gotta interessa soprattutto le donne dopo la menopausa: se in età fertile viene colpita dalla malattia una donna su 2.000, si stima che, sopra i 50-60 anni, si verifichino 2-3 nuovi casi per 1.000 persone/anno.
Dopo la menopausa calano i livelli di ormoni femminili che, avendo l’effetto di favorire l’eliminazione dell’acido urico con le urine, proteggono la donna in età fertile.
Alla base dell’aumento del numero di casi di gotta, sia nelle donne che negli uomini, ci sono diversi fattori. Un contributo è dato dall’uso di farmaci che sono in grado di determinare un aumento dell’uricemia. Fra quelli di uso più comune ci sono i diuretici, farmaci largamente utilizzati come antipertensivi, anche negli individui anziani, e l’Aspirina ( Acido Acetilsalicilico ) a basse dosi, utilizzata come antiaggregante piastrinico. Anche la Ciclosporina, impiegata per prevenire il rigetto nei trapianti, provoca facilmente iperuricemia e gotta.
Accanto al progressivo invecchiamento della popolazione, altri fattori giustificano l’aumento di frequenza della gotta: la diffusione dell’insufficienza renale cronica ( caratterizzata da aumento dell’acido urico ), le variazioni nelle abitudini alimentari con il progressivo allontanamento dalla dieta mediterranea a favore di altri alimenti ( hamburger, birra come fonte di purine, cioè precursori dell’acido urico ), e la diffusione del sovrappeso e dell’obesità.
Inoltre, l’acido urico risulta essere un fattore di rischio indipendente per lo sviluppo di eventi cardiovascolari e di danno renale.
Per quanto riguarda l’aumento di rischio di malattia cardiovascolare negli ipertesi, in uno studio condotto su circa 8.000 pazienti si è osservato che coloro che avevano un’uricemia superiore a 7.4 mg/dl presentavano un rischio di eventi cardiovascolari superiore del 50% rispetto a chi aveva valori inferiori a 5 mg/dl.
Osservazioni analoghe confermano i legami fra acido urico e danno renale. In uno studio che ha coinvolto oltre 13.000 individui senza patologia renale all’origine, è stato documentato un aumento del 7% del rischio di sviluppare insufficienza renale per ogni mg/dl di incremento dei livelli di acido urico; in un altro studio, su oltre 21.000 volontari sani, è stato possibile dimostrare come un lieve aumento dell’acido urico ( valori compresi fra 7 e 9 mg/dl ) comportasse un aumento del 26% del rischio di sviluppare insufficienza renale, e come per valori superiori a 9 mg/dl l’incremento del rischio fosse del 63%.
La relazione fra gotta e intelligenza emerge da uno studio pubblicato sul Journal of Medical Genetics, da cui risulta che fra gli appartenenti al MENSA, club di soggetti superintelligenti, vi è un incremento statisticamente significativo di due condizioni: la gotta e la miopia. Come spiegare questa associazione ? Fra i possibili fattori da considerare vi è la curiosa analogia fra la formula di struttura della caffeina e quella dell’acido urico ( l’acido urico è una metilxantina ), per cui è come se un paziente con acido urico alto fosse sempre esposto agli effetti neurostimolanti della caffeina.
La scienza conferma ciò che non era sfuggito all’acume di Thomas Sydenham ( 1624-1689 ), uno dei padri della medicina inglese, che, mutilato dalla gotta, diede una consolazione ai suoi compagni di sventura, scrivendo che questa malattia uccide più gente spiritosa che stupidi. E oggi chi soffre di gotta ? Anziani in sovrappeso ma anche chi non ci si aspetterebbe: modelle, giovani, belle e magre che, a causa dell’assunzione di diuretici per mantenersi filiformi, ostacolano l’eliminazione dell’acido urico da parte dei reni con conseguente comparsa di iperuricemia che le espone al rischio di attacchi di gotta. ( Xagena2010 )
Reuma2010
Indietro
Altri articoli
Sicurezza, tollerabilità ed efficacia del Pirfenidone nei pazienti con malattia polmonare interstiziale associata ad artrite reumatoide
La malattia polmonare interstiziale è una nota complicanza dell'artrite reumatoide, con un rischio per tutta la vita di sviluppare la...
Bimekizumab nei pazienti con artrite psoriasica attiva e precedente risposta inadeguata o intolleranza agli inibitori del fattore di necrosi tumorale-alfa: studio BE COMPLETE
Bimekizumab ( Bimzelx ) è un anticorpo monoclonale IgG1 che inibisce selettivamente l'interleuchina-17F ( IL-1F ) e IL-17A. E' stata...
Bimekizumab nei pazienti con artrite psoriasica naive al trattamento biologico: studio BE OPTIMAL
Bimekizumab ( Bimzelx ) è un anticorpo monoclonale IgG1 che inibisce selettivamente l'interleuchina-17A ( IL-17A ) e IL-17F. Sono state...
Peresolimab per gli adulti con artrite reumatoide
Peresolimab è un anticorpo monoclonale IgG1 umanizzato progettato per stimolare la via inibitoria della proteina endogena di morte cellulare programmata...
Jyseleca a base di Filgotinib nel trattamento dell'artrite reumatoide e della colite ulcerosa in fase attiva
Jyseleca, il cui principio attivo è Filgotinib, è un medicinale per il trattamento degli adulti con: artrite reumatoide da moderata...
JAK inibitori: Olumiant a base di Baricitinib nel trattamento di alopecia areata, artrite reumatoide e dermatite atopica
Olumiant, il cui principio attivo è Baricitinib, è un farmaco impiegato negli adulti per trattare: - l’artrite reumatoide ( una malattia...
Europa: Bimzelx a base di Bimekizumab nel trattamento di artrite psoriasica attiva e di spondiloartrite assiale attiva, compresa la spondiloartrite assiale attiva non-radiografica e la spondilite anchilosante
La Commissione Europea ( CE ) ha concesso l'autorizzazione all'immissione in commercio di Bimzelx ( Bimekizumab ) per il trattamento...
Bimzelx a base di Bimekizumab nel trattamento della psoriasi a placche, artrite psoriasica e spondiloartrite assiale
Bimzelx, il cui principio attivo è Bimekizumab, è un medicinale che trova impiego nel trattamento delle seguenti malattie infiammatorie: psoriasi...
Metotrexato più Ustekinumab rispetto a Ustekinumab in monoterapia nei pazienti con artrite psoriasica attiva: studio MUST
Il ruolo del Metotrexato in combinazione con agenti biologici nei pazienti con artrite psoriasica rimane non ben definito. Lo studio...
Autoanticorpi contro le proteine citrullinate e native e previsione della malattia polmonare interstiziale associata all'artrite reumatoide
La malattia polmonare interstiziale ( ILD; interstiziopatia polmonare ) associata all'artrite reumatoide è una delle principali cause di morte prematura...